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Uno studio profondo e accurato delle origini alchemiche risalenti all'antico Egitto, con ricerche e metodi sensazionali. Questo volume tratta la teoria e la pratica dell’alchimia nel suo periodo di formazione, che risale a secoli lontani e abbraccia un’area culturale e storica alquanto ampia, benché geograficamente definita. Infatti, nel centro di questo quadro vi è l’Egitto, ma per comprendere tutte le idee e le immagini che corrono verso tale centro, l’Autore considera anche le tendenze generali del pensiero scientifico e filosofico greco, nonché le notevoli influenze derivanti dal mondo iranico dei culti del fuoco e del mazdeismo. Un quadro così complesso e involuto – particolarmente nelle fasi più antiche – rende proprio per questo la ricerca più varia ed interessante. I Greci, peraltro, con le loro ardite e profonde intuizioni filosofiche, delinearono sistemi di pensiero scientifico di cui solo molto tempo più tardi fu possibile dimostrare la fondata esattezza, come i concetti di atomo e di campi di forza, di forze continue e di un continuum coesivo e tensionale. L’Autore attinge ai più noti testi della letteratura e dell’antichità classica, egizi, greci e romani, i quali tutti concorrono a formare un quadro d’insieme completo ed affascinante della scienza più alta, in quanto arte, trasmutatoria della materia e dell’uomo al tempo stesso. Così, con un studio completo dell’Alchimia nelle sue fasi embrionali, gli dimostra che, sia pure tra alcune fantasie e confusioni, i primi alchimisti furono non solo i fondatori della scienza sperimentale, ma concepirono ed espressero idee che ancora oggi appartengono al futuro della scienza.
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