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Un aereo precipita sulla catena dell'Himalaya in piena tempesta di neve e viene soccorso dai misteriosi abitanti di un altrettanto sconosciuto paese: Shangri-La, mondo ideale dove regna la pace e l'armonia e dove persino la vecchiaia sembra non colpire i sereni abitanti. Il diplomatico britannico Robert Conway, tenterà in un primo momento di sottrarsi al richiamo di Shangri-La ma finirà poi per abbracciarne la causa. Una favola insolita ed affascinante, diretta con maestria da Frank Capra, non senza il suo abituale pizzico di sottile ironia (grazie alla presenza del grande caratterista Edward Everett Horton) nonostante la sacralità del soggetto. La pellicola è stata attentamente restaurata sostituendo i fotogrammi mancanti con immagini fisse dei personaggi coinvolti nella scena che fanno da sfondo al sonoro, invece interamente recuperato.
Minore rispetto ad altri film del grande Capra. Mi ha angosciato. L'idea di un 'Paradiso' nascosto tra alte montagne da cui è difficile tornare indietro puo' trasmettere all'animo umano sensazioni diverse. Come per i personaggi del film, alcuni si integrano tranquillamente nel nuovo ambiente, accettandone tutti i benefìci, ancorchè inspiegabili. Altri, come George Conway, preferiscono tentare il tutto per tutto, anche la vita stessa, pur di ritornare alla 'civiltà'. Qual è la vostra scelta?
Bellissimo nella prima parte, un pò retorico nella scena finale. Cos'è "la moderazione" se non il rispetto per gli altri, se non la consapevolezza che i valori sono tutti importanti, ma sono anche relativi.Chi crede nel valore assoluto non può avere moderazione in quanto non accetta il pensiero altrui se diverge dal suo. Ho letto il libro molti anni fa (1968); ne rimasi affascinato.
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