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Anno edizione: 2019
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La prima difesa della democrazia è la difesa dell’intelligenza
Di fronte all'arrivo inarrestabile di nuovi «barbari», ci ostiniamo a erigere muri, fisici e mentali, nel tentativo inutile di restituire una centralità alla nostra Europa. Di fronte al dominio pressoché illimitato della tecnica, che minaccia la nostra stessa identità personale, ogni soluzione appare effimera. Ma possiamo capire e renderci amico questo futuro-presente carico di complessità e incognite, se «osiamo sapere». A nulla vale infatti la potenza della tecnologia se alla nostra vita vengono a mancare la tensione verso uno scopo e il senso della fine: se non sappiamo restare (o tornare?) uomini. «Nella parola uomo non avvertiamo più la natura e la terra (humus) che all'uomo ha dato il suo nome», scrive Ivano Dionigi. Osserva che in questo «tempo della retorica totale», in cui i colpi di Stato si fanno con le parole, si sta compiendo un sequestro di parole indivise e indivisibili come pace, popolo, patria. Afferma la necessità della politica, ricordando la lezione di Roma che divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) gli stranieri, i «nemici» (hostes). Invoca l'urgenza del «pensiero lungo» e del dialogo tra i saperi: un nuovo umanesimo da affidare anzitutto alle università, e a coloro che intendono professare la conoscenza, la verità, la pietas.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ivano Dionigi ancora una volta centra il bersaglio: che dire, un capolavoro di libro in cui l'arte di saper scrivere bene si coniuga con una conoscenza a dir poco sconfinata di letteratura e filosofia. Kant sarebbe orgoglioso che oggi il suo "sapere aude" dà il titolo ad un'opera siffatta!
Per quanto un po' ostico per chi,come me, hs fatto l'ultima versione di latino piu' di 40 anni fa, indubbiamente questo piccolo pamphlet costituisce un interessante stimolo a non lasciar correre,ma ad ampliare costantemente la propria conoscenza ,unico modo per poter partecipare utilmente al progresso della civilta'.
dovrebbe essere nelle tasche di giovani, adulti e anziani come testo di consultazione e come ricostituente cerebrale.\nP
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