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L'outsider - Colin Wilson - copertina
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outsider

Descrizione


«D'un tratto, mi resi conto di trovarmi nella stessa identica situazione in cui si erano trovati molti dei miei personaggi letterari preferiti: Raskòlnikov di Dostoevskij, Malte Laurids Brigge di Rilke, il giovane scrittore in Fame di Hamsun: solo nella mia stanza, completamente alienato dalla società. Non era una condizione di cui andassi fiero, e l'idea di non passare il Natale a casa mi rattristava. Ma qualcosa dentro di me mi aveva spinto a scegliere l'isolamento. Iniziai a scriverne nel mio diario, cercando di individuarne la causa. Improvvisamente capii di avere per le mani il soggetto per un libro. Rivoltai il diario e in cima alla pagina scrissi: "Note per un libro: L'outsider". In due pagine ne abbozzai uno schema piuttosto completo. Quella sera, mi addormentai con un senso di profonda soddisfazione; mi sembrava di aver passato il Natale più bello di tutta la mia vita». Tradotto in oltre trenta lingue dal suo primo apparire in Inghilterra nel 1956 (in Italia fu pubblicato da Lerici nella traduzione di Aldo Rosselli ed Enzo Siciliano), L'Outsider, scritto in una sala di lettura del British Museum in un periodo in cui l'autore dormiva in un sacco a pelo in un parco, è un classico "underground" del Novecento. Attraverso l'opera e la vita di artisti, scrittori e filosofi come Kafka, Camus, Hesse, Hemingway, Nietzsche, Barbusse, Van Gogh, Blake, Sartre, Gurdjieff e Dostoevskij, Colin Wilson esplora la psiche e il ruolo di chi "vede troppo e troppo lontano" e giunge a definire un nuovo modello di conoscenza e libertà.
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Dettagli

2020
14 ottobre 2020
400 p., Brossura
9791280028044

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Cristiano Cant
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Chi si fosse trovato a camminare per le strade di Londra nei mesi del 1954 avrebbe potuto casualmente incontrare uno strano ragazzo di ventitré anni, un eccentrico e strambo squattrinato, isolato, alieno ad ogni compagnia. Dormiva in un sacco a pelo impermeabile nel parco di Hampstead Heath e passava le sue giornate unicamente nella sala lettura del British Museum. Fu in quel luogo che, mattina dopo mattina, in un'inesausta immersione fra opere più che adorate, che concepì uno fra i più grandi libri del secolo, questo, uno dei saggi più alti e irregolari mai ideati. Chi sono gli Outsider? Sono quegli esseri sospesi fra l'angelo e l'uomo, i difformi, gli esiliati alla convenzione, i reietti alla rispettabilità, i disobbedienti alle fedi concordate, i romantici ottusi ma vegliardi, svegli nell'anima come pochissimi ma esclusi e come dormienti per gli altri, uomini la cui carne è già sceltissimo spirito, "gli unici a sapere di essere malati in una società che ignora di esserlo". Sono coloro, dice Wilson, "che vedono troppo e troppo lontano". Dunque Dostoevskji, Nietzsche, Van Gogh, Kafka, Camus, Barbusse, Gurdjeff, solo per citarne alcuni. Quelli che aprono una volta per sempre una breccia nuova nel ricamo dello scontato, sovvertendone trame e disegni, passaggi e significati. Esseri inquieti, ricettivi oltre ogni norma data, liberi e capaci di penetrare l'alito dell'errore e del dramma umano fino a cime di pensiero irraggiunte, senza uguali. Singolarità così toccate, così invase dal guasto che indirizza, che irradia e porta linfa inedita nel mondo spesso bieco e truccato della cultura. Libro evento che porta sui tristi e noiosi banchi dell'offerta libraria un autore geniale, versatile a livelli pazzeschi. E che apre agli snodi di un secondo Novecento intontito dal fuoco della sua prima metà, onda tremante che ancora tuona e echeggia nelle cave di dentro. In dedica agli smarriti ventenni di adesso, al loro sguardo pulito, alle loro spinte,ai loro desideri.

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Colin Wilson

1931

Intellettuale poliedrico, narratore, saggista, studioso di esoterismo e dell’occulto, anticipatore di stili letterari e creatore di una sua personale filosofia esistenziale, Colin Wilson (1931- 2013) è stato un autore molto prolifico.Di famiglia proletaria, fu un giovane operaio squattrinato nella Londra degli anni Cinquanta. Vorace lettore fin da bambino e imperterrito oratore a Hyde Park Corner, a dargli la fama a soli 24 anni fu il suo primo audace saggio, L’outsider, scritto nella sala lettura del British Museum, che esordì la stessa settimana del maggio 1956 insieme a Ricorda con rabbia di John Osborne. Annoverato tra i “Giovani arrabbiati”, Wilson fu consacrato come uno dei massimi scrittori anti-establishment della letteratura inglese. In seguito,...

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