«Ad stellam». Il libro d'oltramare di Niccolò da Poggibonsi e altri resoconti di pellegrinaggio in Terra Santa fra Medioevo ed Età moderna

Il tema del viaggio in Terra Santa ha interessato il mondo degli studi almeno da quando, a metà Ottocento, si è iniziato a raccogliere e trascrivere le antiche relazioni dei pellegrini, da usare quali indispensabili fonti storiche. A fianco dell’esigenza di identificare, repertoriare e pubblicare (opere nelle quali i francescani della Custodia di Terra Santa hanno dato contributi fondamentali), si è sviluppata la consapevolezza che quella del pellegrinaggio nei luoghi della vita di Gesù costituisse una particolare tipologia testuale, circoscrivibile nel più vasto genere odeporico, ma a sua volta sezionabile in una grande varietà di sottoinsiemi che vanno dai veri diari sino alle guide, dai testi di natura sostanzialmente letteraria sino a quelli più che altro interessati agli aspetti archeologici, scientifici o etnografici. In tale ambito il trecentesco Libro d’Oltramare del francescano Niccolò da Poggibonsi costituisce uno dei capolavori del genere, ancora leggibile solo in edizioni generose quanto filologicamente non del tutto solide. Proprio al Libro sono dedicati diversi degli interventi qui raccolti, che collocano però l’opera in un più vasto contesto di racconti di viaggio, come quello quattrocentesco del fiorentino Marco di Bartolomeo Rustici, o di vere e proprie “traduzioni” visive della visita ai luoghi santi, come nella esperienza dei Sacri Monti. I dieci contributi pubblicati (arricchiti da due importanti testi introduttivi) permettono di avvicinarsi a un argomento tanto complesso quanto ricco di fascino: un tema a sua volta di scottante attualità, attraversato come è dalle grandi questioni della conoscenza dell’altro, del rispetto reciproco, della convivenza nella diversità.