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Nel complesso mi ha un deluso. Il desiderio di analizzare/mostrare il vissuto personale ed interiore dei singoli Marines protagonisti della mini-serie più che gli eventi bellici cui hanno preso parte ha portato a trascurare in maniera eccessiva la parte storico-tecnica. Che è poi quella che interessa di più gli appassionati del genere. Anche l'eccessiva, a tratti quasi grottesca, tendenza ad insistere su cadaveri in vario grado di putrefazione mi è parsa fuori luogo. Per non parlare dell'attenzione prestata ai problemi psico-sentimental-urologici di uno dei personaggi principali, che, nel corso del serial, passa molto più tempo a soffrire per amore e ad urinarsi addosso che ad aiutare i compagni a fermare i Japs. Magari a lui è andata proprio così ma, allora, non potevano raccontare la storia di un altro delle migliaia di Marines che presero parte alle immani battaglie nel Pacifico?
Poderoso Band of Brothers (BOB) nel Pacifico ? Fino a un certo punto. Intanto la serie originale derivata dal (bel) libro di Ambrose descriveva una storia corale di una unità di paracadutisti, dall'addestramento in patria alla fine della guerra. Asciutto, sobrio, con un cast minore ma ben assortito. Questa versione dedicata ai Marines nel Pacifico racconta le storie in parallelo di tre soldati, che combattono la loro (sporca) guerra in maniera individuale. Anche qui c'è un'eccellente fotografia e buone scene d'azione (ma abbiamo visto di meglio) con una modesta colonna sonora. Ma mentre BOB aveva una sua originalità, qui c'è molto di già visto (da Eastwood in giù) con in più una certa "compiacenza" nel descrivere la guerra più "cruda" (quasi che ci fosse una retrofondo "ideologico", da attualizzare ai nostri giorni, per la serie "con sporchi nemici, la guerra si fa sporca"). Se apprezzate il genere è un buon prodotto, ma non resterà negli annali.
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