Nel dibattito sul declino italiano, più attuale che mai, è difficile trovare qualche voce che, nelle parole degli autori, si ostini a vedere il bicchiere mezzo pieno. Scarsa produttività, corruzione, pubblica amministrazione inefficiente, costi della politica, ricambio generazionale, poca innovazione, sono tutti elementi indicati come fattori che ostacolano la ripresa e lo sviluppo del paese. L'approccio degli autori, i sociologi Carlo Carboni, Francesco Orazi e Marco Socci, è, per una volta, diverso e nasce dalla constatazione che, seppur con tutti i problemi elencati sopra, l'Italia riesce sempre a barcamenarsi in un equilibrio, benché instabile. Il motivo della capacità di ottenere alcuni ottimi risultati, nonostante tutto, è individuato in una parte del tessuto imprenditoriale italiano, in cui riescono a svilupparsi alcune realtà di eccellenza, all'avanguardia nella valorizzazione del capitale umano, nell'innovazione e nella ricerca e sviluppo. Dopo aver passato in rassegna alcune delle esperienze di maggiore successo e avere identificato i tratti salienti della "via alta dello sviluppo", gli autori propongono lo sviluppo di"reti di competenza", ovvero infrastrutture capaci di mettere in rete le istituzioni e gli operatori privati per promuovere il processo innovativo di crescita delle economie locali. La determinazione a guardare con spirito critico, ma al tempo stesso propositivo, i problemi del paese è uno degli elementi di maggior valore del libro. I fatti degli ultimi mesi e gli scenari futuri rischiano però di rendere vano anche il più cauto ottimismo. È sempre più necessario un cambio di rotta deciso e su più fronti, che non potrà prescindere da alcune delle proposte avanzate da questo volume. Andrea Presbitero
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