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L'immaginario di uno degli interpreti più significativi del Novecento italiano riproposto al grande pubblico in un'edizione di straordinaria fattura.
"Quando ero ragazzino... andavo sempre in piazza San Marco, in piazzetta, a sorvegliare i pittori, a raccogliere la pittura delle loro tavolozze, raschiata con la paletta: più interessanti quindi quelli che lavoravano con molta materia. Facevo bottino, tornavo a casa (forse facevo la seconda, la terza elementare) dipingevo con le dita, stendendo... Invidiavo a scuola quelli che facevano quei bei disegni "inquadrati", puliti..." - Emilio Vedova
Pubblicato nel 1960, «Pagine di diario» ci schiude il mondo intimo, duro e passionale del grande maestro Emilio Vedova. Questa edizione, che vuole celebrare i cento anni dalla sua nascita, ripropone nei minimi dettagli le scelte editoriali fatte direttamente dall'artista nella prima edizione: schizzi, disegni, immagini delle opere (applicate su tavole fuori testo) si alternano alla scrittura di Vedova: quasi «un monologo esplosivo», come afferma Werner Haftmann, «un violento afferrare ed un allucinante svilupparsi del pensiero, un quasi automatico susseguirsi di ondate di espressioni ed evocative frasi frammentarie nel cui vortice il motivo conduttore emerge, sparisce e riemerge alla fine di tutto questo ritorto perifrasare, a chiara evidenza. È il suo metodo per costantemente provocarsi. Lo stesso vale per la sua pittura». Passaggi esistenziali, il racconto di una Venezia «avara di conforto», la fatica, la delusione, i fallimenti, la salute cagionevole, gli anni romani e quelli fiorentini, gli incontri con Guttuso, Vittorini, Turcato, Birolli, Treccani, Martini, Santomaso, Pizzinato, Peggy Guggenheim...L'articolo è stato aggiunto al carrello
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