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Leggere “I panni stesi” è stato per me contrastante. Proprio quei panni stesi che rappresentano la serenità, la vita tranquilla a cui tutti dovremmo anelare, sono poi quelli che permettono agli aspetti più ostici del libro di restarti addosso, un po’ come un lenzuolo umido appena messo al sole, poco mosso dal vento perché troppo bagnato. Il contrasto principale che si percepisce leggendo sta nel rapporto tra Rosetta ed Agnese, madre e figlia, e tra i personaggi che gravitato loro attorno; un legame dolce ma anche cagionevole, premuroso ma sofferto di due donne non comuni nella loro normalità; un rapporto, in una parola, penetrante. La storia delle due, che vede frammenti di felicità alternarsi a momenti di grande grigiore nell’arco di una vita, viene raccontata con maestria attraverso numerosi salti temporali, gestiti però narrativamente molto bene tanto da regalarci una prosa leggera ma originale, dai tratti raffinati, pur se nel racconto dell’angoscia e di una difficile malattia. Un libro su tutto: sull’amore, sulla fragilità, sul mobbing, sulla depressione, sull’incomprensione, sul destino o semplicemente sul trovare il proprio posto nel mondo, pur se tardi ed anche se ad un alto prezzo. Un libro che si insinua dentro il lettore, toccandone le note più belle e sensibili o ravvivandole, se sommesse. Una lettura sui desideri seppelliti e sulle gioie riesumate, che genera appunto anche sensazioni ambigue e contraddittorie, ma che è assolutamente da intraprendere. Del resto, cos’è la vita se non “un contrasto di forze contrastanti” (Battisti)?
Per chi come me è alla soglia dei terzi ...anta, il vissuto del passato si presenta sempre nel quotidiano e diventa un camminare su due binari paralleli: la lettura di queste pagine è stata cosi! Piacevole garbata e soprattutto la conferma che il dolore se condiviso è motivo di crescita e di incontro! Complimenti AnnaPalma Ruscigno
Quando si finisce la lettura di un libro, è automatico domandarsi: "Piaciuto?". Non è questo il caso. Si giunge al termine e la mente ha bisogno di richiamare le numerose stimolazioni emotive sollecitate. Ma è un processo lento, come il gustare un Porto tawny; la pazienza conduce al piacere. Sta a noi, quindi non disperdere le sensazioni che l'autrice ha disseminato a nostro beneficio: quanto più saremo terreno fertile tanto più il libro ci sarà piaciuto.
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