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La parola degli antichi. Umanesimo emiliano tra scuola e poesia
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Descrizione


Fin dal secolo XIV il territorio emiliano-romagnolo, crocevia strategico tra aree geografiche diverse, aperto a molteplici suggestioni e a eterogenee fisionomie culturali, si presenta come sede privilegiata di studi letterari, in cui grandi poeti come Dante, Petrarca e Boccaccio esercitano il loro magistero. La lezione petrarchesca si rivela dalle pagine di questo volume particolarmente significativa anche per la cultura emiliana, con cui il Petrarca ebbe continui e intensi rapporti. Sul finire del Trecento, maestri di retorica e di poesia come Pietro da Moglio e Benvenuto da Imola leggono, commentano e insegnano ai loro allievi i significati nascosti dietro le favole del Bucolicum Carmen petrarchesco - in una città, Bologna, già aperta al fascino e alla cultura delle scuole poetiche in volgare - contribuendo in tal modo a conferire dignità e autorevole fondamento teorico alle voci della poesia. La scienza letteraria si avvia così verso un processo difficile e graduale di autonomia, che la vuole svincolata da ogni finalità esterna, significante per se stessa, gettando così alcune delle premesse fondamentali per comprendere la fisionomia dell'umanesimo padano, nelle sue molteplici forme.
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Dettagli

1998
1 aprile 1998
254 p.
9788843011179
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Indice

Il poeta e l'Alma Mater: Petrarca e Bologna/ Le inquietudini del letterato e i cavilli del giurista/ I commenti al Bucolicum Carmen e il fondamento delle mitopoiesi/ Dalla lettura alla lotta: la difesa della poesia di Francesco da Fiano. / Umanesimo bolognese: caratteri e spigolature/ La lezione petrarchesca e l'ultimo Trecento/ Verso gli orizzonti del più maturo umanesimo/ Illustri maestri e nuovi metodi : Barzizza, Filelfo e il nuovo Aristotele/ I prodromi della cultura del metamorfico/ Maestri, libri, cricolazione dei classici/ Un'impresa pioneristica: Iacopo dalla Croce e la prima traduzione degli Inni di Callimaco/ Ancora sull'autonomia della fabula: la fortuna di Plauto e un nuovo paradigma ermeneutico. / Antonio Urceo Codro e la scienza della fabula/ La lezione dei Sermones/ La Forlì di Codro. / Umanesimo policentrico: il caso di Piacenza/ Una realtà "periferica" dell'umanesimo emiliano/ Gli interlocutori piacentini del Petrarca/ Dalla Grammatica alla filologia/ La "diaspora" dei piacentini/ Aspetti dell'umanesimo giuridico piacentino tra XV e XVI secolo/ Il Cinquecento: il tramonto del grammatico e il nuovo umanesimo di medici e giuristi. / Enciclopedismo e commento umanistico/ Il commentatore polimathés/ La centralità di Quintiliano/ Petrarca, Beroaldo e la Naturalis historia: alcune riflessioni/ Plinio e l'esegeta piacentino Ludovico Domenichi. / Dal commento al 'furto': Tasso postillatore di Plutarco/ Dall'esegeta polimathés al poeta polimathés/ Il Plutarco di Tasso/ Un gioco polifonico di voci: Plutarco, Erasmo e Tasso.

La recensione di IBS

Fin dal secolo XIV il territorio emiliano-romagnolo, crocevia strategico tra aree geografiche diverse, aperto a molteplici suggestioni e a eteronenee fisionomie culturali, si presenta come sede privilegiata di studi letterari, in cui grandi poeti come Dante, Petrarca e Boccaccio esercitano il loro magistero. La lezione petrarchesca si rivela dalle pagine di questo volume particolarmente significativa anche per la cultura emiliana, con cui il Petrarca ebbe continui e intensi rapporti. Sul finire del Trecento, maestri di retorica e di poesia come Pietro da Moglio e Benvenuto da Imola leggono, commentano e insegnano ai loro allievi i significati nascosti dietro le favole del Bucolicum Carmen petrarchesco - in una città, Bologna, già aperta al fascino e alla cultura delle scuole poetiche in volgare - contribuendo in tal modo a conferire dignità e autorevole fondamento teorico alle voci della poesia. La scienza letteraria si avvia così verso un processo difficile e graduale di autonomia, che la vuole svincolata da ogni finalità esterna, significante per se stessa, gettando così alcune delle premesse fondamentali per comprendere la fisionomia dell'umanesimo padano, nelle sue molteplici forme.

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