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Mi sono addentrato in questo viaggio di iniziazione ben consapevole delle difficoltà che questo libro imponente, che resterà,comportava.l'inizio è stato duro perché sembrava un lavoro rivolto a un pubblico specifico ma pian piano piano la parola si è svelata...ho avuto una illuminazione attraverso un rito esoterico che mi ha consentito di afferrare che non era importante la comprensione ma la percezione della magia che si cela dietro le parole che Miccoli con un uso sapiente del linguaggio riesce a svelare e a fare cogliere.
Il mistero non sempre è semplice buio. Non è necessariamente schietta incomprensibilità. Spesso l’arcano, lungi dall’essere un astruso impasto di arbitrarie stravaganze, è solidamente radicato in certe nostre consuetudini mentali. L’enigma verbale, ad esempio, ci invita a percorrere i meandri linguistici in cui il nostro pensiero, senza rendersene conto, abitualmente si perde. Il suo testo è intessuto di trappole nelle quali il solutore di indovinelli, crittografie, rebus ama cadere, e che l’autore si diverte a preparare per lui, avendo cura di confezionare per bene la sorpresa finale. L’ingrediente fondamentale è l’ambiguità, che fornisce la chiave di accesso ad un doppio fondo pieno di meraviglie dal carattere arguto o romantico, familiare o ricercato, ma comunque rese vivide dall’acceso colore della novità. Può sembrare paradossale l’intento di accostarsi a questo sfuggente contenuto magico, nascosto dentro le parole, con un piglio scientifico, improntato all’analisi strutturale e alla distinzione in categorie. Eppure il saggio di Michele Miccoli, enigmista eclettico e di lunga militanza, realizza l’obiettivo con estrema coerenza e profondità. La sua dettagliata ed attenta riflessione, molto validamente supportata da elementi di semiologia, psicologia e linguistica, conduce il lettore, con piacevole gradualità, attraverso un mondo – la cosiddetta enigmistica classica – in cui il gioco è una forma regolamentata di arte seduttiva. Per comprenderne i meccanismi, basta lasciarsi trasportare dal fascino di questo libro: un trattato che utilizza i riferimenti teorici ed i termini tecnici soltanto per aggiungere, ad un’avvincente esplorazione del fantastico, il gusto speziato del rigore e la morbida corposità della cultura.
Il respiro trattenuto prima di rispondere, persuasi del proprio ragionamento. La concentrazione e la percezione di un possibile sbaglio corrono come elettricità lungo un cavo. Gli enigmi come i rebus sono nemici della fretta. Bisogna pensare, far funzionare la testa e aggrapparsi alle lettere, alle parole, come se fossero una zattera sul mare che può salvarti dall’annegamento. Lo sforzo di volontà, nell’allineare tutti i pensieri che possano aiutarti a giungere alla soluzione, sarà ampiamente ripagato dalla soddisfazione nell’aver saputo rispondere bene. Sei grato delle tue capacità e ti alleni per non offuscare la mente. Perché conoscere le parole giuste, dopo un ragionamento sopraffino, significa riuscire ad evitare la condanna della sconfitta. Quando consegni la risposta giusta, il tuo sguardo immediatamente diventa un lampo di gioia. Non hai infranto nessuna regola, non ti sei illuso e sei stato te stesso. Ecco, l’enigmistica serve a sviluppare il ragionamento ed a formare la mente. Le rigide regole educano alla severità del pensiero ed in molti casi aiutano a forgiare l’autostima. Gli enigmi non rattrappiscono la mente, ogni soluzione è come se fosse una montagna da scalare. Chi si affida all’enigmistica è pronto ad inseguire il baluginare delle stelle più lontaneper svelarne la bellezza. In La parola svelata strategie linguistiche nell’enigmistica classica di Michele Miccoli entri nel mondo di una comunicazione diversa ed affascinante. È un saggio in cui si possono trovare le tecniche per risolvere gli enigmi o i rebus. Non è stata tralasciata neanche la storia, quella inedita ed interessante che riguarda fatti e personaggi, che smorza il tecnicismo e concede respiro su aspetti che, a volte, si tralasciano. Per molti l’enigmistica è un passatempo per altri, invece, una specializzazione. In entrambi i casi occorre ragionare per arrivare alle conclusioni giuste. Sbagliare è umano, ma esercitarsi con le parole grazie agli enigmi ci porta a fare chiarezza.
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