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Tutto quello che dice la recensione è -per dirla con il vocabolario- una bugia. Questa "tesi" di laurea è appena sopra ad un tema che qualsiasi alunno di quarta liceo appassionato di Tolkien saprebbe fare. Non c'è scritto niente, in tutto il libretto risplende come la luce di un silmaril, solo ed unicamente la grande voglia di questo tizio di mettere in mostra se stesso. Inutile come il frigorifero al polo sud.
Recensioni
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scheda di Bonino, G. L'Indice del 2000, n. 06
Tratto da una tesi di laurea, il libro di Morini affronta - pur in breve spazio - l'intera opera di Tolkien: non solo Lo hobbit, Il Signore degli Anelli e il Silmarillion, ma anche alcune opere minori che non fanno parte del ciclo della Terra di Mezzo. In alcune di queste (e precisamente nelle Lettere di Babbo Natale e in Mr. Bliss, ma non in Il cacciatore di draghi, una versione comica e in minore di Lo hobbit) vengono ritrovati insospettabili lati oscuri, che richiamano quelli delle opere pi— famose. Ma il principale obiettivo del libro di Morini Š quello di fornire un'analisi linguistica dell'opera di Tolkien, cos ricca di stili diversi. Lo stile varia infatti non solo da un'opera all'altra (basti pensare alla differenza tra Lo hobbit e Il Signore degli Anelli, di cui Tolkien era pienamente consapevole), ma anche all'interno della stessa opera, a seconda dei protagonisti dei singoli episodi. Inoltre, non sono solo i personaggi che si esprimono in modo diverso (un re non parla come un mendicante, un elfo non parla come uno hobbit), ma lo stesso Tolkien varia registro linguistico a seconda dei contesti, passando da uno stile colloquiale e burlesco a uno lirico, dalla solennit… arcaica alla quotidianit… pi— rilassata. Si ritrova cos all'interno dell'opera di Tolkien l'intera tipologia classica degli stili: sublime, medio e tenue, tragico, elegiaco e comico. Non Š difficile far corrispondere a ciascuno stile particolari personaggi, razze, episodi, luoghi, epoche della storia della Terra di Mezzo. L'importanza del linguaggio nell'opera di Tolkien (filologo e inventore di lingue, dalle quali si sviluppa tutta la sua opera narrativa) Š inoltre confermata dalla sua poetica, presentata nello scritto Sulla fiaba. Tale poetica Š basata sulla nozione di incanto: mentre la magia cerca di trasformare il Mondo Primario (il mondo reale), l'incanto - attraverso il quale si esplica il potere mitopoietico del linguaggio - mira alla creazione di un Mondo Secondario, il mondo appunto delle opere di Tolkien.
Guido Bonino
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