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Patologia di un eremitaggio. Uno studio sull'autismo schizofrenico - Arnaldo Ballerini - copertina
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Patologia di un eremitaggio. Uno studio sull'autismo schizofrenico
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Patologia di un eremitaggio. Uno studio sull'autismo schizofrenico - Arnaldo Ballerini - copertina
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Descrizione


Il libro tratta del concetto di autismo nella schizofrenia; non si occupa invece della sindrome dell'"autismo infantile" che ha con il primo rapporti tuttora controversi. L'autore basa la sua riflessione sulla psicopatologia fenomenologica, per la quale l'autismo è niente più e niente meno che una condizione di possibilità immanente a ogni esistenza umana; nella normalità si trova in rapporto dialettico con altre possibilità di essere, mentre la declinazione patologica sta nel suo prevalere in modo coatto, fino alla totale perdita di contatto con la realtà.
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Dettagli

2002
22 febbraio 2002
Libro universitario
171 p.
9788833956664

Voce della critica

Quando si parla di autismo si pensa all'autismo infantile. L'autismo è nato invece nella psicopatologia della schizofrenia di soggetti adulti, grazie alla geniale intuizione clinica di Eugen Bleuler (1911). I recenti manuali diagnostico-statistici non recano traccia di questo concetto, se non nella sua declinazione infantile. Arnaldo Ballerini, uno dei maestri della psicopatologia fenomenologica italiana, riprende questo concetto e lo restituisce a nuova vita, riportandone in primo piano l'essenza e ripulendone i confini. Ad esempio, cominciando con il sostenere che, nonostante l'etimologia stessa della parola rimandi alla solitudine e all'isolamento, l'eremita non può essere considerato il prototipo dell'autismo. L'eremita sospende i rapporti interpersonali, ma l'altro e il mondo non scompaiono certo dal suo orizzonte. Bleuler, paradossalmente, ha fatto un cattivo servizio all'autismo. Descrivendolo come una forma di ritiro in se stessi e di efflorescenza della vita interiore ha offuscato l'essenza del fenomeno. L'autismo non può essere ridotto al ritiro e al distacco: fenomeni comportamentali di superficie comuni a molte altre condizioni psicopatologiche e non. L'autismo nella sua essenza è un disturbo della fondazione intersoggettiva del mondo: al fondo dell'autismo non si trova un io ritirato dal mondo ma un io sopraffatto dal mondo. In questo senso l'autismo non è un sintomo (ma è più di un sintomo); non è neanche un vissuto. È un tratto della persona che in alcune sue possibili declinazioni si assolutizza in maniera pervasiva, diventando il nucleo patoplastico della schizofrenia. Si potrebbe dunque dire che, se non c'è schizofrenia senza autismo, può esserci viceversa autismo senza schizofrenia.

Mario Rossi Monti

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