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scheda di Bouchard, E., L'Indice 1997, n.11
Quando una vecchia ferita duole la si accarezza con un gesto inconsapevole e necessario. La mano sfiora la parte offesa e così facendo prova a cancellare il dolore residuo e a restituire al corpo una carne liscia e compatta. Lo stesso vale per le ferite morali: il pensiero smeriglia la coscienza e la memoria. Neppure la vecchiaia sa sottrarsi a questo lavoro, il tempo improvvisamente eccedente cede alle rivisitazioni. L'anziana signora Hélène non può fare a meno di ricordare i fatti di quel 1942 quando viveva nella Francia del nord occupata dai tedeschi. Aveva allora otto anni e mezzo, come Lydia, la sua amica del cuore. Per la sua festa di compleanno Hélène l'aveva invitata a dormire a casa sua, la notte della vigilia. Ma, improvvisamente, rumori per strada, voci concitate, passi affrettati inquietano Lydia e la inducono a chiedere di essere riaccompagnata a casa. Hélène si offende, strepita e accusa l'amica di egoismo e insensibilità. Il regalo, ancora impacchettato, resta lì, abbandonato su un tavolo. Nei giorni seguenti, con la scomparsa di Lydia e della sua famiglia, Hélène si rende conto di non aver capito, di non aver saputo, di essere stata messa al riparo dalla brutalità degli eventi. Ancora oggi la vecchia signora aspetta l'amica per porre fine e quel senso di oppressione che la maturità le ha insegnato essere il frutto della complicità indiretta. "Tengano i genitori all'erta i cuori dei figli" recita la prefazione nell'offrire al lettore questo libro in cui le figurine appiattite dalla memoria scivolano su fondi ingialliti. Un giallo per i ricordi, uno per le stelle della filastrocca e uno per la stella cucita sulla giacca. Le illustrazioni, a tutta pagina, invitano a contravvenire alla regola che induce i genitori a difendere e a proteggere i figli non solo dai pericoli ma da tutti quei turbamenti dove il dubbio si insinua e la ragione vacilla. (Per bambini di dieci anni).
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