La pedagogia dell’autotrascendimento rappresenta la proposta educativa e rieducativa di questo lavoro, orientato, da un lato, all’analisi di una delle possibili cause eziologiche della devianza e della criminalità, ovvero il mal-amore, dall’altro alla ricerca di strategie e di approcci operativi utili alla domanda umana di cambiamento e di evoluzione personale impliciti nel concetto di rieducazione e non solo, che fa leva, in particolare, sui concetti di responsabilità soggettiva e di scelta, come antidoti al fatalismo e al determinismo esistenziale. Il valore pedagogico ed educativo dell’autotrascendimento sta nella sua capacità di innescare una visione anagogica di sé volta al continuo superamento dialettico di sé, in cui il passato, gli eventi traumatici, i vissuti irrisolti possano inserirsi come fattori dialettici di un percorso che deve, necessariamente, portare all’evoluzione. Spesso i mal-amati sono soggetti resilienti che impiegano un tempo variabile per la loro ripresa evolutiva, spesso escono fuori dalle loro ombrose caverne avendo vinto i propri demoni, spesso dopo vite complesse, roccambolesche, romanzesche, criminali, devianti, sofferte. Forse perché i mal-amati hanno una particolare affinità con le zone d’ombra, con le oscurità interiori e questo li predispone anche bene a uscirne fuori, riportando danni più o meno gravi e cicatrici addosso più o meno profonde, ma restando saldi alla vita e al loro percorso di evoluzione personale, che sentono più profondamente, come una missione esistenziale da compiere per poter finalmente essere ed esistere, dandosi una seconda vita nell’autodeterminazione di sé.)
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