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Descrizione


Questo libro è destinato ai pediatri che operano nei presidi territoriali e che troppo spesso sono costretti a lavorare in una condizione di 'isolamento disciplinare', inseriti come sono in strutture pubbliche non-pediatriche, rivolte a campi operativi che ben poco hanno a che fare, a volte, con la loro formazione di base. Scritto da un pediatra, impegnato da anni nell'opera di intervento sul territorio, il volume fornisce una raccolta di nozioni indispensabili alla pratica quotidiana della pediatria nei servizi territoriali. Vi sono riportate le varie normative riguardanti la profilassi delle malattie infettive e quelle dell'igiene dell'alimentazione, del controllo degli ambienti, dell'educazione sanitaria nella scuola. Sono esaminati i problemi del disadattamento scolastico, dell'assistenza al malato cronico, delle strategie vaccinali. Con un'esauriente trattazione sono proposti test di screening per i difetti più ricorrenti.
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copertina con segni d'uso. Dorso con segni di lettura. Legatura e interno in ottime condizioni. 356 9788843000890 Buono (Good).

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Pediatria di comunità

Dettagli

1994
Libro universitario
356 p., ill.
9788843000890
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Indice

1.Definizioni e compiti1.1.Funzioni della pediatria di comunitàNota bibliograficaParte prima. Scuola e sanità2.Profilassi delle malattie infettive2.1.I patogeni delle comunità infantili2.2.Procedure igieniche2.3.Riammissioni in comunità dopo malattia infantile2.4.Il bambino HIV-positivo in comunità2.5.Un problema particolare: la tubercolosi 2.5.1. Epidemiologia della tubercolosi in Italia – 2.5.2. Eziopatogenesi – 2.5.3. Strategie della prevenzione – 2.5.4. Test tubercolinici – 2.5.5. Profilassi – 2.5.6. Gli interventi2.6.Il rischio infettivo del bambino proveniente da Paesi extra-CEENota bibliograficaAppendice al capitolo 23.Igiene dell'alimentazione3.1.Introduzione3.2.Ristorazione scolastica: compiti della pediatria di comunità3.3.Organizzazione e finalità3.4.Tabelle dietetiche 3.4.1. Particolari problemi – 3.4.2. Situazioni di emergenza3.5.Norme di controllo del personale di cucina3.6.Capitolato d'appalto e forniture delle materie primeNota bibliograficaAppendice al capitolo 34.Il controllo degli alimenti e degli arredi nelle comunità scolastiche4.1.Norme di carattere generale per il controllo dell'igiene degli ambienti della scuola materna, elementare e media 4.1.1. Ubicazione – 4.1.2. Locali principali – 4.1.3. Igiene dell'ambiente scolastico – 4.1.4. Spogliatoi – 4.1.5. Palestre – 4.1.6. Servizi igienici – 4.1.7. Spazio mensa-cucina – 4.1.8. La dispensa – 4.1.9. Il personale di cucina – 4.1.10. Locali per il Servizio sanitario nazionale4.2.Norme di carattere generale per il controllo degli asili nido 4.2.1. Sezioni – 4.2.2. Atrio – 4.2.3. Servizi generali4.3.Controllo degli arredi per la sicurezza delle comunità infantili 4.3.1. Scuola elementare – 4.3.2. Scuola materna4.4.Prevenzione degli incidenti nella scuola materna e nell'asilo nido 4.4.1. Giocattoli e macrostrutture4.5.La pulizia degli ambientiNota bibliograficaAppendice al capitolo 45.Educazione sanitaria nella scuola5.1.La legislazione relativa all'educazione alla salute5.2.La carenza di modelli5.3.Il metodo5.4.Il progetto5.5.La scelta degli argomenti 5.5.1. Alimentazione – 5.5.2. Incidenti – 5.5.3. Igiene della persona Nota bibliografica6.Identificazione del disadattamento scolastico6.1.La fatica dello scolaro 6.1.1. Asilo nido – 6.1.2. Scuola materna – 6.1.3. Scuola dell'obbligo6.2.La valutazione delle competenze 6.2.1. Nido e scuola materna – 6.2.2. Scuola dell'obbligo6.3.L'interventoNota bibliograficaAppendice al capitolo 6Parte seconda. Tra pediatria di base e di comunità7.La visita domiciliare dell'ASV7.1.La perdita della globalità7.2.Conoscere il mondo domestico del bambino7.3.Formazione dell'ASV7.4.Fabbisogno di personale7.5.I risultati attesi 7.5.1. Risultati interni – 7.5.2. Risultati esterni7.6.ValutazioneNota bibliografica8.Attività per adolescenti8.1.Il bisogno di servizi dell'adolescente8.2.Attività per ragazzi delle scuole medie 8.2.1. L'organizzazione del colloquio individuale – 8.2.2. I risultati attesi – 8.2.3. I risultati effettivi – 8.2.4. Effetti indesiderati – 8.2.5. Fabbisogno di personale8.3.Attività per ragazzi al di fuori della scuolaNota bibliografica9.L'assistenza integrata al malato cronico9.1.Il disagio evitabile del malato cronico9.2.Le malattie croniche nell'infanzia dal punto di vista dell'assistenza9.3.Il sistema assistenziale9.4.Attivazione della rete assistenzialeNota bibliografica10.Le strategie vaccinali10.1.Introduzione10.2.Obiettivi e strategie10.3.Esperienze straniere 10.3.1. Regno Unito – 10.3.2. Stati Uniti – 10.3.3. Paesi scandinavi10.4.La situazione italiana 10.4.1. Morbillo – 10.4.2. Rosolia – 10.4.3. Parotite – 10.4.4. Strategia congiunta con vaccino triplo – 10.4.5. Pertosse10.5.La valutazione10.6.L'obbligo della vaccinazione10.7.Indennizzo per complicanze da vaccinazioni obbligatorieNota bibliografica11.Bilanci di salute e screening11.1.Il test di screening: sensibilità e specificità 11.1.1. Caratteristiche della popolazione: il valore predittivo – 11.1.2. Organizzazione dello screening11.2.Quali screening proporre11.3.Lo screening della LCA 11.3.1. Definizione – 11.3.2. Prevalenza – 11.3.3. Scelta dell'età più utile per lo screening – 11.3.4. Conseguenze della non diagnosi – 11.3.5. Metodologia del test di screening – 11.3.6. Sensibilità e specificità – 11.3.7. Conclusioni11.4.Lo screening dei difetti della vista 11.4.1. Definizione – 11.4.2. Prevalenza – 11.4.3. Test utilizzabili per lo screening – 11.4.4. Tutela dei minori con difetti visivi – 11.4.5. Calendario dei controlli della funzionalità visiva – 11.4.6. Conclusioni11.5.Lo screening dei difetti uditivi 11.5.1. Definizione – 11.5.2. Prevalenza – 11.5.3. Scelta dell'età più utile per lo screening e conseguenze della non diagnosi – 11.5.4. Tappe dello screening e metodologia dei test impiegati–11.5.5. Disposizione di legge a tutela dei minori audiolesi – 11.5.6. Conclusioni11.6.Lo screening delle malocclusioni 11.6.1. Definizione – 11.6.2. Prevalenza – 11.6.3. Scelta dell'età più utile per lo screening e conseguenze della non diagnosi – 11.6.4. Metodologia di individuazione – 11.6.5. Sensibilità e specificità – 11.6.6. Conclusioni11.7.Lo screening delle scoliosi 11.7.1. Definizione – 11.7.2. Prevalenza – 11.7.3. Scelta dell'età più utile per lo screening e conseguenze della non diagnosi – 11.7.4. Metodologia del test – 11.7.5. Sensibilità e specificità – 11.7.6. Conclusioni11.8.Lo screening della talassemia 11.8.1. Definizione – 11.8.2. Modalità di esecuzione dello screening per l'individuazione degli eterozigoti –11.8.3. Test di screening –11.8.4. Programma di educazione sanitaria – 11.8.5. Utilizzazione dell'informazione da parte dello screenato – 11.8.6. ConclusioniNota bibliografica12.Il sistema informativo del SMIAppendice al capitolo 1213.La conoscenza dei problemi: epidemiologia e valutazione13.1.Epidemiologia e valutazione dell'assistenza sanitaria 13.1.1. La definizione del bisogno – 13.1.2. La domanda di servizi – 13.1.3. L'utilizzo dei servizi – 13.1.4. L'analisi dell'efficienza e dell'efficacia dei servizi13.2.La conoscenza dell'informazione 13.2.1. I dati correnti – 13.2.2. Altre fonti di dati routinariamente raccolti – 13.2.3. Dati raccolti con indagini ad hoc13.3.La misura dell'informazione 13.3.1. Le misure di frequenza – 13.3.2. La standardizzazione13.4.Le cause di malattia 13.4.1. Le misure di associazione13.5.La lettura dell'informazione 13.5.1. La descrizione della realtà: gli studi descrittivi – 13.5.2. Gli studi analitici – 13.5.3. Gli studi non sperimentali – 13.5.4. Validità e precisione degli studi analitici – 13.5.5. La verifica di ipotesi.Nota bibliografica.

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