Everybody's a Good Dog

Dopo le avventure in bassa fedeltà dell’esordio e dopo il circo multimediale dei Foxygen, gruppo di cui Shaun è batterista, è tempo di ritornare sul luogo del delitto. Un successore in cui le velleità soliste del primo disco vengono accantonate in favore di una scrittura più oculata. Ci si sposta dagli angusti spazi condominiali ad un vero e proprio studio di registrazione, con il supporto di una band in carne ed ossa. L’ album si inaugura con la dinamica ‘Spring Breathes’, che da una breve introduzione a capella si trasforma ben presto in un inferno glamour prog. ‘Mayflower’ con i fiati in stile Motown potrebbe essere colonna sonora di sfrenati party mentre ’Too Much Spaceman’ riporta con decisione alle atmosfere lisergiche del gruppo madre. L’idea di performance è al centro dell’estetica di Diane Coffee, che nel nuovo album per Western Vinyl ha translato buona parte delle sue passioni tardo adolescenziali e non. Dai trampoli di Ziggy Stardust agli Stones ‘neri’ di Exile On Main Street, le lunghe ombre della psichedelica di San Francisco ed il power pop, mille e più rivoli di una contaminazione stilistica infinita e destinata ancora una volta a sorprendere.