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Le perfezioni - Vincenzo Latronico - copertina
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perfezioni

Descrizione

Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2023

«Non sempre la realtà era fedele alle immagini.»

«La storia di una coppia come unità atomica del mondo, combinazione di affetti e percezioni di sé che non parla solo di due persone, ma del sistema economico che hanno attorno, delle città che abitano, delle case che occupano e abbandonano. Con la precisione malinconica di Tondelli e la vivacità provocatoria di Ben Lerner, Latronico ci regala un romanzo importante, a suo modo nuovo, anche se parla dell'unità di vita – la coppia – quasi più vecchia di sempre»Claudia Durastanti

«Un nuovo maestro della letteratura italiana»Frankfurter Allgemeine Zeitung

«Un narratore veloce, scaltro, intelligente, cinico e sentimentale, dotato di una lingua flessibile e affilata che usa come una frusta che fa schioccare nell'aria»Marco Belpoliti, L'Espresso

«Un nuovo Dos Passos»Giovanni Pacchiano, Il Sole 24 Ore


Tutti vorrebbero la vita di Anna e Tom. Un lavoro creativo senza troppi vincoli; un appartamento a Berlino luminoso e pieno di piante; una passione per il cibo e la politica progressista; una relazione aperta alla sperimentazione sessuale, alle serate che finiscono la mattina tardi. Una quotidianità limpida e seducente come una timeline di fotografie scattate con cura. Ma fuori campo cresce un'insoddisfazione profonda quanto difficile da mettere a fuoco. Il lavoro diventa ripetitivo. Gli amici tornano in patria. Il tentativo di impegno politico si spegne in uno slancio generico. Gli anni passano. E in quella vita così simile a un'immagine – perfetta nel colore e nella composizione, ma piatta, limitata – Anna e Tom si sentono in trappola, tormentati dal bisogno di trovare qualcosa di più vero. Ma esiste? Vincenzo Latronico torna alla narrativa con una storia lucida e amara di sogni e disillusioni, una parabola sulle nostre vite assediate dalle immagini dei social media e sulla ricerca di un'autenticità sempre più fragile e rara.

Proposto da Simonetta Sciandivasci al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Lo propongo perché non conosco altri romanzi che raccontino la migrazione come spinta, inquietudine, e natura dell’uomo, arcaica e futura. Non conosco altri romanzi interessati, in questo modo, al presente. Non conosco altri scrittori capaci di farmi dire che Sally Rooney si è sbagliata, sul conto della sua generazione, che poi è la stessa di Latronico, e anche la mia: la nostra ambizione non è essere persone normali. L’ambizione di Anna e Tom è potersi definire nel cambiamento, riconoscersi senza doversi identificare e avere «un cuore che batte più rapido e più lento, insieme». Lo propongo per la scrittura, così precisa da mettere in comunicazione e a nudo i protagonisti senza mai farli dialogare: non una parola tra virgolette. Lo propongo perché dà un contorno solido e luminoso alla dimensione morale della mia generazione. E perché è un romanzo senza intenzioni: a Latronico interessa lo sguardo, e basta.»

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Dettagli

2022
16 marzo 2022
144 p., Brossura
9788830105690

Valutazioni e recensioni

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Massimo
Recensioni: 4/5
angoscia generazionale

Una coppia - Anna e Tom - che una volta si sarebbe chiamati pubblicitari e che oggi hanno nomi anglicizzanti - si trasferisce a Berlino lasciando l'Italia e vivono una vita di autonomia, scoperte, innovazione, ma la vita via via sfugge loro tra le mani senza lasciare radici, identità o soddisfazioni. Il ritratto di una generazioni incompleta e insoddisfatta netta e approfondita che lascia un senso di insoddisfazione e incompletezza anche nel libro; non è chiaro al di là della cristi di una generazione il messaggio del libro e l'autore indulge spesso in eccesso di descrizioni.

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Luca
Recensioni: 5/5
Brutto

Non mi é piaciuto per nulla non lo consiglio.

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marco
Recensioni: 3/5

Libro poco scorrevole ma suggestivo nella descrizione della vita di una coppia che decide di trasferirsi a Berlino. Mi ha coinvolto in quanto i protagonisti hanno la mia età e hanno fatto una esperienza che io non ho provato ma che ho conosciuto tramite i racconti di amici che si sono trasferiti all'estero in un periodo caratterizzato dalla svolta "social" nelle relazioni e nella vite delle persone. Mi ha ricordato, per certi versi, "Spatriati" di Desiati per la ricerca di "altro" diverso dalla propria terra e lontano dalla propria famiglia per potersi emancipare veramente.

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Recensioni

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Voce della critica

Recensioni dal Premio BPER Banca per la migliore recensione dei libri del Premio Strega Giovani.

Maria Chiara Grasso

Liceo scientifico ‘P.S. Mancini’ – Avellino, classe III E

Prof.ssa Maria Libera Lo Russo

“Dedicavano parecchie ore a domare la realtà sino a farla collimare con la sua immagine”: “Le perfezioni” di Vincenzo Latronico. 

Chi sono Anna e Tom? Sono felici? Sono realizzati? Sono bravi nel lavoro? Stanno costruendo il proprio futuro? Cosa desiderano veramente? Hanno degli ideali? 

Le perfezioni”, ultimo romanzo di Vincenzo Latronico, edito da Bompiani, pur raccontandoci un lungo periodo della vita dei protagonisti, non consegna una risposta precisa a queste domande.

Anna e Tom sono una giovane coppia di creativi, provenienti da una città italiana di provincia non meglio identificata, che hanno scelto di vivere a Berlino, città della quale amano gli stimoli culturali, la capacità di trasformazione, gli spazi da riempire, la sperimentazione. Hanno una casa arredata con cura meticolosa; lavorano in salotto; escono fino a tarda notte; hanno un circuito internazionale di amici.

Una situazione invidiabile? 

È quello che sembrerebbe, a guardare le foto della casa lustrata a fondo per ricevere ospiti paganti; ad ascoltare i racconti fatti agli amici in Italia, descritti con una punta di dubbiosa commiserazione; a sentire le rassicurazioni fatte ai genitori sulle soddisfazioni economiche, senza mai precisare di guadagnare meno di loro.

È soprattutto quello che Anna e Tom vorrebbero dimostrare a sé stessi. E, per trovare dei punti fermi e per convincersi delle proprie scelte, si servono di ciò che appare all'esterno, perché “l'ambiente che avevano intorno, che avevano scelto e creato, in cui dormivano e lavoravano era l'unica manifestazione tangibile di ciò che erano”, una coppia di creativi – “il termine sembrava vago e urticante anche a loro” –, con titoli professionali in inglese, “web developer, graphic designer, online brand strategist”, dipendenti dai capricci dei propri clienti.

Anna e Tom non vivono di apparenze. Rappresentano, però, intere generazioni che dell'apparenza non possono più fare a meno, che non riescono a sottrarsi alla sensazione che il mondo possa restare deluso se non conoscono le ultime tendenze in fatto di cibo o locali, se non hanno vite perfette, se non sono essi stessi perfetti, se tutto non si incasella in una foto instagrammabile.

Sono figli di un'epoca in cui sembra che i giovani abbiano infinite possibilità, nel lavoro come nella vita, ma vivono anche la sottile angoscia che nasce dalla consapevolezza che tante di quelle strade potranno rivelarsi illusioni luccicanti.

Chi sono, dunque, Anna e Tom?

Forse siamo noi, quando apriamo la home page di un'università e ci perdiamo nell’enorme offerta di corsi e master, dei quali nessuno sa dirci niente; quando sogniamo di abbandonare la nostra terra, e di accendere mille sogni; quando rincorriamo lavori precari dai nomi pomposi dei quali sappiamo poco; quando scorriamo i nomi dei nostri contatti social che difficilmente andremo mai ad incontrare di persona; quando proviamo paura dell'imprevisto futuro, ma non perdiamo il coraggio di scommettere e metterci in gioco.

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Recensioni dal Premio BPER Banca per la migliore recensione dei libri del Premio Strega Giovani.

Irraggiungibile. Più sembra avvicinarsi e più ti accorgi che in realtà è lì, immobile e luccicante: la perfezione; quella parola che da secoli -fin dagli albori della filosofia- crea scompiglio, talvolta ossessione o realtà illusorie fatte da sole immagini, senza spessore. E Latronico nel suo libro lo esprime bene.

Anna e Tom sono due “creativi”, così li definisce. Lavorano nel graphic design e vivono a Berlino in un appartamento minuziosamente arredato, ma che non gli appartiene. “Non era l’ordine ciò di cui avvertivano in modo tanto doloroso il bisogno. Era qualcosa di più profondo ed essenziale”. 

La loro è una vita apparentemente perfetta, solo sui social. Postano foto, ricevono like, ma non riescono ad essere felici. Eppure hanno tutte le carte in regola per esserlo, pensano. 

Viaggiano, cercano un altro posto dove stare. Immagini, immagini e ancora immagini. Lisbona? O magari in Sicilia. Tanto un posto vale l’altro, ma forse lì troveranno finalmente ciò che cercano e colmeranno quel vuoto che continua a tormentarli; quel senso di incompiutezza che li fa sentire sempre più lontani dalla perfezione. 

Latronico divide il libro in quattro tempi (presente, imperfetto, remoto e futuro), ma nemmeno questi servono ad Anna e Tom per trovare il tassello mancante. E mai lo troveranno, o almeno non fin quando continueranno a cercare fuori ciò che a loro manca dentro. Chi parte sa da che cosa fugge, ma non sa che cosa cerca. Il tema del viaggio, da sempre usato come mordente, corre tra le pagine e finisce col perdersi insieme a loro.

“Le perfezioni” parla di questo, di come i social hanno cambiato il modo di vedere il mondo e la vita delle altre persone, ma anche -e soprattutto- la propria. Il libro non si concentra sui personaggi, sappiamo poco quanto nulla di loro. Ci appaiono come due figure non a fuoco, messe quasi a limite dell’inquadratura, perché Anna e Tom siamo noi: incarnano perfettamente ciò che siamo diventati. Persone ossessionate dall’idea di “immagine”, creando una realtà finta, fatta di carta pesta, dove man mano tutto diventa monotonia, anche ciò che all’inizio sembrava entusiasmante. Pura illusione. 

Una società istituzionalizzata: una volta fatta l’abitudine non riesci più a farne a meno. Come se facessimo tutti parte di un grande e macchinoso ingranaggio; Chaplin ci aveva visto lungo.

L’originalità di “Le perfezione” sta proprio nel prendere un tema così vicino alla nostra generazione, che, però, tappa le orecchie e mette i paraocchi, facendo finta che il problema non esista; infondo è comodo crearsi la propria scenografia, nascondendosi dietro una foto. 

E come nella Berlino di Anna e Tom il nostos si fa strada -accorti ormai di vivere in una bolla, stretta e insulare- i social sono dei mattoni, dietro cui nascondere l’amarezza dell’eterna infelicità.

Morto un muro, se ne fa un altro.

Martina Romano IV ALA,

Liceo Giordano Bruno Arzano – Grumo Nevano

Insegnante referente: Della Rossa Paola 

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Conosci l'autore

Vincenzo Latronico

1984

Vincenzo Latronico è un autore italiano. Tra i suoi romanzi, Ginnastica e rivoluzione (2008) e La cospirazione delle colombe (2011), entrambi con Bompiani. Ha tradotto, fra le altre cose, opere di Hanif Kureishi, F. S. Fitzgerald e Max Beerbohm; collabora a «La Lettura» del «Corriere della Sera» e alla «IL» il mensile del «Il Sole 24 Ore». Nel 2012 con La cospirazione delle colombe ha vinto il premio Bergamo e il premio Napoli. Nel 2022 sempre per Bompiani pubblica Le perfezioni, libro candidato al Premio Strega 2023. Nel 2023 pubblica per Einaudi La chiave di Berlino.

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