L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Basta il titolo. Unicamente il titolo. Ogni altra blaterante fiumana di periodi non fa che avvolgersi nel rocchetto dell'inutile, del vano, del gratuito (cioè quello che in sostanza sto facendo io). Perchè basta il titolo? Perchè è la cifra e l'immagine più riuscita dell'uomo contemporaneo. Le corse, la fretta, gli scali, i biglietti pronti, un nomadismo ormai conclamato dove più nessuno conosce la sua vera terra, un approdo sicuro, una pace. Se poi a tutto questo si aggiunge il mutismo del pesce, questa condizione di stasi perenne nella propria acqua, l'attesa senza scossoni, siamo ai piedi di una verità sacrosanta. Un aeroporto e un acquario, conoscete sinonimi più lontani? Rumore e silenzio, aria e acqua, ali e pinne, il chiuso di un vetro, l'aperto del cielo. Su questi bordi complessi si snoda il racconto, che fila via radendo le pagine davvero più di un velivolo perfetto, sfiorato da una sensibilità magnifica. Nessuno potrebbe mai sognarsi in una dimensione di transito puro la stabile invenzione di un amore, di una possibilità di radicale sovversione intima alle regole della fretta e del saluto. Ecco la trovata! "I viaggiatori migravano l’uno verso l’altro. C’erano volti che tornavano, scomparivano e ritornavano. Li si riconosceva, senza un saluto, che già si erano persi. Quel rapido rivedersi scivolava nella memoria vuota di un déjà vu. Siamo su uno schermo, pensò, siamo un film. Per quale curioso osservatore?". Ecco qui la dura realtà. Niente di sorprendente. E tuttavia il ricamo del caso inizia, proprio in quelle enormi sale, a tessere la sua magica tela. Un terzetto di sguardi e di gesti, con delicatezza vera, fa partire un adagio di voci che portano per mano, che inteneriscono, che invogliano alla vita. Una compagnia che riscalda e che conforta, non senza ironia, più intimamente toccata da malinconici tuffi nel passato, ma anche da un desiderio di leggerli in una luce nuova, di ripartenza, di fiducia. E lì, nell'inatteso più inatteso, questo accade.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore