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Pianeta blu, non verde. Cosa è in pericolo: il clima o la libertà? - Václav Klaus - copertina
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Descrizione


Il dibattito sul riscaldamento globale è oggi più acceso che mai. Sulle due sponde dell'Atlantico la discussione si sta trasformando in una sfida alle istituzioni della libertà d'impresa: sono compatibili, misure volte alla riduzione coatta delle emissioni, con i principi della libertà di mercato? E, se non lo sono, dove finisce l'ambiente e dove comincia l'ideologia? In questo saggio sferzante e iconoclasta, il Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus sostiene che le politiche proposte per affrontare il problema del global warming non sono giustificate dalle conoscenze scientifiche di cui disponiamo e, anzi, rappresentano una grave minaccia alla libertà e alla prosperità di tutto il mondo. Secondo Klaus, il movimento ambientalista si è trasformato in un'ideologia che mira a limitare a ogni costo qualsiasi attività umana, perseguendo l'utopia di un mondo perfettamente "naturale". La presunta minaccia posta dalla civiltà ad una fragile Terra è diventata un articolo di fede, specialmente nell'ambito dell'attivismo ecologista.
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Dettagli

2009
1 gennaio 2009
148 p., Brossura
9788864400020

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Tullio Pascoli
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Lettura straordinariamente pedagogica, completa MA VERITE SUR LA PLANETE di Claude Allègre ed OGM TRA LEGGENDE E REALTA' di Dario Bressanini che ugualmente denunciano abusi degli eclettici attivisti ecologisti da Al Gore all'emblematico contadino francese José Bové. Vaclav avendo vissuto sotto il comunismo, vede il pericolo ecologista come nuova religione dogmatica che pretende sostituire quei regimi totalitari disumani, eliminando le libertà e le legittime aspirazioni individuali per imporre le loro tesi del tutto prive di base scientifica. Gli indottrinati ricorrono a false interpretazioni scientifiche allarmistiche, creando panico all'ingenuo pubblico, ma che servono soprattutto ad ottenere ambigui stanziamenti grassi dai politici populisti. L'autore cita numerose osservazioni di importanti ricercatori che negano le loro teorie sul riscaldamento globale: fenomeno sempre esistito e che dipende dalle attività del Sole. Fra gli specialisti chiama in causa pure l'ambientalista Danese Bjorn Lomborg autore de L'ECOLOGISTA SCETTICO in cui descrive le contraddizioni del movimento; osteggiatolo, lo denunciano per diffamazione, come già con gli intellettuali comunisti da Albert Camus e George Orwell che al rientro dall'Unione Sovietica osavando criticare la dottrina per gli orrori di Stalin, non hanno esitato pubblicare ciò che avevano presenziato, mentre Sartre, Togliatti ecc. molto ipocritamente tacevano. Vaclav critica pure il neo-malthusiano Paul Ehrlich che con LA BOMBA DEMOGRAFICA teorizzando l'apocalittica fine dei bei tempi, riprende le disastrose tesi pessimistiche di Malthus: in teoria, fin dagli anni '90 avremmo dovuto già trovarci in piena sconvolgente e disastrosa scarsità, in preda a drammatiche carestie. Eppure, nel 1980, il giovane economista Julian Simon coautore di ALLARMISMO E OTTIMISMO e SCARSITA' O ABBONDANZA?, sfidando Ehrlich, vinceva la scommessa, dimostrando che sulla catastrofe avrebbe prevalso l'abbondanza. Insomma, opera davvero da leggere!

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