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hardcover 370 9788806163976 Molto buono (Very Good).
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Un libro che, al contrario delle recensioni lettereraie, non mi ha detto nulla. Non sono un fan dei racconti brevi, questi, oltre tutto, li ho trovati slegati e per nulla coinvolgenti, probabilmente non sono sufficientemente intellettuale per apprezzarli.
Se la conoscete di persona, darete ancora più peso alle recensioni dell'ottima Libetta. :-)
Grace Paley compie ottant'anni quest'anno ma non diresti Non ci sono mai presentazioni od intro delle situazioni, i suoi racconti possono esordire con una frase e da subito portarti in una conversazione che si sta svolgendo di gia', o proporti un momento preciso di una giornata che era cominciata e che, come per conoscenza, ti trovi ad osservare. Partecipano dei parenti, rapporti tra famiglie spesso piu' che allargate (come in Allevare ragazzi usati), uomini sessualmente attivi quanto irresponsabili, sempre ricorrenti la madre, una madre, delle madri. Nei racconti letti (datati mid anni cinquanta), molto visivi anche se non descrittivi, si figurano i personaggi con a sfondo la sensualita' dei vestitini a fiori in un patio estivo, delle calze con le giarrettiere, il sesso incosciente nel sedile di una convertibile, l'ottimismo americano, le staccionate bianche, il rinfrescarsi con un tubo in giardino. Brio, umorismo ebraico e non, anche quando c'e' del tragico.
Recensioni
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È preziosa inaspettata l'edizione completa dei racconti di Grace Paley. Fino ad ora era possibile leggerli come dire in pezzi che soffrivano di una sorta di amputazione editoriale. Ti accorgi invece che vale la pena di avere davanti il corpo integrale del suo lavoro per congiungere madri figli e amiche che altrimenti restavano sospese alla ricerca di qualcuno che ne raccontasse la storia unitaria: "Hai raccontato le storie di tutti fuorché la mia (…) Mi hai omesso dalle altre storie eppure io c'ero. Al ristorante e in treno io c'ero. È tutto un donne e uomini donne e uomini scopare scopare. Maledizione in tutto questo dove diavolo è la mia vita con le donne la mia vita d'amore per le donne?". Ecco l'amore per le donne la curiosità sottile per le cavità domestiche le chiacchiere al tavolo di cucina e lo humor vitalissimo che rinquadra vite e figli ancorando i dolori alla realtà come in una pensione di media qualità raccontata da Katherine Mansfield. Sono donne in genere tradite e anche abbandonate da compagni esili d'anima. Sono donne che restano a casa a fare la spesa a crescere figli donne ebree di New York che con ironia hanno maturato la coscienza di essere umane tra esseri umani.
La raccolta si conclude con un vero regalo Della poesia delle donne e del mondo: discorso ammonizione testamento quasi che Grace Paley ha pronunciato nel 1998. In una manciata di pagine il senso di un mestiere vissuto da un punto di vista radicalmente femminile perché "a un certo punto smisi di essere maschio (…) Pensai che fosse una cosa tremenda dura una vita che mi avrebbe imposto comportamenti sentimenti passioni ed emozioni che non desideravo e che non mi piacevano affatto". La stanchezza definitiva provata per gli scrittori alla Henry Miller e pure l'impossibile perdono per gli affronti subiti dall'antisemitismo shakespeariano. La conoscenza esatta di ciò che lei vuole conoscere e dunque raccontare. "Quando ho cominciato a scrivere (…) ho subito capito come la roba che scrivevo fosse insignificante stupida noiosa poco interessante tuttavia mi sono detta: ok questo è il mio limite il mio interesse profondo la vita delle donne perciò è proprio questo che devo fare. Diranno tutti che è insignificante che non vale niente che è una noia. Non succede niente di clamoroso. E allora? Che altro posso fare?".
Insignificante noiosa antispettacolare Grace Paley è maestra nel descrivere il binomio tra coscienza ebraica e americana superando i limiti quelli sì veri delle nevrosi maschili e ormai hollywoodiane che ci hanno consegnato i film di Woody Allen.
Camilla Valletti
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