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Bella e dannata, sexy e infantile, sposata e sciupamaschi, indifesa e esibizionista, plurisuicida con un incrollabile senso dell'umorismo, fragile e carismatica, autodidatta e docente universitaria, atea e mistica, benestante signora drogata di Torazina e alcolizzata, Anne Sexton (1928-1974) è stata la più scandalosa ed eversiva fra le madri fondatrici della "specie" culturale delle poetesse contemporanee. Scritto all'apice della fama e del successo di poetessa 'laureata' e di performer, Love Poems è il libro con il quale la Sexton approdò alla maturità stilistica e tematica. E fu subito best-seller, e tutt'oggi è libro-culto se si pensa che dalla data della pubblicazione (1969) ad oggi ha venduto, solo negli Stati Uniti, oltre 100.000 copie. Qui si presenta, per la prima volta in lingua italiana, la traduzione integrale di queste poesie d'amore che hanno dato alla letteratura angloamericana la sua prima eroina del sesso senza inibizioni, e in una prospettiva imperdonabilmente femminile, con passione e sarcasmo, fervore e furore, sensualità e beffarda ironia. La sua è una storia d'amore senza lieto fine: la casalinga psicoanalizzata e liberata rinuncia al confortevole ruolo di moglie e madre esemplare per identificarsi in quello demonizzato dall'amante. Negli anni cruciali della guerra del Vietnam, della protesta giovanile, della rivoluzione sessuale e della rinascite del movimento femminista, la Sexton ebbe il coraggio devastante, eppure beatifico, di mettere il corpo su carta, in un rituale verbale sacrificale e gioioso, innocente e spudorato, che chiama in causa il Maschio-Altro mettendone radicalmente in discussione lo strapotere socioculturale e psicologico.
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