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Ho letto questi due libri come fossero un unico volume perché contenevano alcuni racconti in comune. Edogawa Ranpo è uno dei più famosi autori di genere fantastico e thriller mai nati in giappone: la sua scrittura si basa molto sulle opere americane di Poe e inglesi di Doyle e infatti in queste raccolte ci sono molti racconti con protagonista il detective geniale ma dilettante Adechi Kogoro che con grande acume e spirito d'osservazione risolve i casi più intricati. Altri racconti invece hanno una venatura lovecraftiana, quella che non parla dei miti dei grandi antichi ma di fatti lontani dalla comprensione umana. Alcuni racconti sono un po' deludenti, alcuni disgustosi (il bruco) mentre quelli gialli sono apprezzabili: un autore poco noto in Italia ma che comunque è un maestro nel suo genere.
La poltrona umana e gli altri racconti sono imperdibili per chi ama il genere mistery e si sente sedotto dal fascino arcano del Giappone: rappresentano un cult per intere generazioni di autori noir ispirati dalle fosche e ambigue atmosfere mozzafiato. Nei sei racconti contenuti in questa imperdibile antologia l'autore presenta e sviluppa alcune figure caratterizzanti del suo stile come ad esempio il grottesco detective Akechi Kogoro, o il misterioso Goda Saburo - che si nasconde in luoghi oscuri, nel suo armadio o nei tetti per spiare i clienti dell'albergo dove alloggia - e ancora lo studente Fukiya Seichiro e la sfuggente Ohana: tutti personaggi avvolti da una coltre enigmatica.
Intrigante miscuglio letterario, tra il noir d'autore, mistery, horror psicologico e poliziesco, lo stile è pacato e sobrio, le atmosfere invece morbose, ossessive, erotiche e disturbanti. La poltrona umana è il racconto migliore, un capolavoro perturbante di ossessioni erotiche al confine con la follia, una storia che si è impressa nella mia testa come un marchio a fuoco. Efficaci anche gli altri racconti, in particolare "occhi dalla soffitta", degenerazioni erotiche che incontrano il mistero, narrate in maniera impeccabile e mai volgare, e che inducono sempre cupe e profonde meditazioni sulle zone oscure dell'animo umano.
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