Il popolo di mezzo

Una grande saga in un’America prodiga e crudele nei confronti di coloro che, agli inizi del Novecento, giungevano in America dall'Italia disprezzati e chiamati “Negri” perché venendo dal sud «tanto bianchi non apparivano»: erano il popolo di mezzo, sradicato dalle origini per cercare un futuro migliore nelle piantagioni di cotone prima e nei cantieri delle ferrovie poi in terre lontane. Masi e la sua famiglia, partono dalla Sicilia, conoscono lo sfruttamento e l’esclusione, i pregiudizi e il razzismo. Un bel libro che rievoca le dure condizioni dei tanti italiani emigrati e che Gangemi descrive con grande maestria. Lo consiglio!

Che dire? Mimmo sa sempre regalare piccoli capolavori, forse questo è inferiore alla signora ma sicuramente è da leggere per capire chi siamo stati e chi saremo.

Racconta un'America dove i migranti avevano posto come mano d'opera molto sfruttata, i rapporti fra i gruppi di nazionalità diverse erano basati sulla violenza e la prevaricazione, dove il razzismo verso gli ultimi arrivati era il proseguimento di quello verso gli schiavi. La vicenda prosegue fino ai giorni nostri con una interessante carellata attraverso gli ultimi cento anni e mantiene un buon livello di interesse.