L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
scheda di Castelnuovo, G., L'Indice 1995, n. 2
Estate 1960: il governo Tambroni s'insedia con l'appoggio determinante dei voti dell'Msi. Conseguenze: manifestazioni di piazza, congresso vietato, scontri con la polizia, morti, il governo cade. È, per lungo tempo, la fine di ogni illusione di un inserimento del partito nelle istituzioni politiche italiane. Primavera 1994: il governo Berlusconi s'insedia con l'appoggio determinante dei voti di An, premiata con cinque ministri, fra cui uno dei vicepresidenti del Consiglio. Conseguenze: nessun moto di piazza; successi elettorali, reali e virtuali di An; piena legittimazione politica e ideologica del partito. Cos'è cambiato? Nel lungo periodo "la deradicalizzazione del conflitto politico e la storicizzazione del fascismo". Nel breve si possono scegliere, o sommare, alcuni fattori: il sedicente passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, ovvero un semplice maquillage elettorale, per ora; la scomparsa della centralità democristiana; la delegittimazione dei vecchi partiti, che premia chi, come l'Msi, si era visto costretto a stare alla finestra, tranne, sembra, che nello sport.
Ma si tratta sempre di elementi esterni all'ideologia e alla pratica politica dell'Msi. Dell'Msi dico per ché, secondo Ignazi, è giusto, per adesso, parlare di Msi e non di An. Diverso è il nome, non la cosa. In assenza di statuti strutture e personale propri, An è ancora un "guscio vuoto", solo il successo elettorale la distingue dall'Msi di ieri e di oggi: il Fini segretario dell'uno, il 'vecchio' Msi, è il medesimo Fini coordinatore dell'altro, la 'nuova' An. Questo libro, che esce in una collana dichiaratamente tascabile, senza note n‚ bibliografia, vuole essere una rapida guida-pamphlet sul Movimento Sociale dal '46 a oggi. Nella prima parte ripercorre le analisi già proposte dall'autore, in una sua precedente ricerca ("Il polo escluso. Profilo del Movimento Sociale Italiano", Il Mulino, Bologna 1989): il conflitto fra le sue due anime, fascismo-movimento e fascismo-regime; la lunga strategia dell'inserimento nel sistema politico; i suoi rapporti con gli altri soggetti della destra estrema, da Ordine Nuovo a Destra Nazionale; la sua incapacità a proporre una visione critica del fascismo e ad allargare le proprie basi culturali; la sua peculiare base elettorale, divisa da una "linea gotica" fra chi ha vissuto la guerra civile e la Resistenza e chi no. Si passa poi all'oggi: a un fascismo che cambia, ma certo non per scelta. 'Non siamo stati noi, davvero no': ecco un nuovo slogan per An, l'unico possibile. Il "Deus ex machina" dei cambiamenti odierni è infatti del tutto esterno, e duplice: Tangentopoli, Berlusconi. L'una ha delegittimato gli altri partiti, l'altro ha fortemente cercato, e voluto, la legittimazione politica dell'Msi. La chiusa di Ignazi ribadisce un concetto-chiave: dall'Msi ad An solo la sigla è cambiata. E basta.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore