Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 84 liste dei desideri
Il posto della guerra e il costo della libertà
Disponibilità immediata
16,15 €
-5% 17,00 €
16,15 € 17,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
16,15 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Lallystore
18,70 € + 3,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Emozioni Media Store
16,15 € + 5,75 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
17,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Postumia
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
17,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
17,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
16,15 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Lallystore
18,70 € + 3,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Emozioni Media Store
16,15 € + 5,75 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
17,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Postumia
17,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
17,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
17,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Il posto della guerra e il costo della libertà - Vittorio Emanuele Parsi - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
posto della guerra e il costo della libertà

Descrizione

Il punto non è fermare la guerra, il punto è salvare la democrazia.


Dopo quasi ottant’anni la guerra è ricomparsa sul Vecchio Continente. L’aggressione scellerata che Vladimir Putin ha scatenato contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022 ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l’Europa tornasse a essere ciò che per secoli era sempre stata fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: ‘il posto della guerra’. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella ‘civile Europa’? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell’ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale stringendo attorno a sé una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una fitta trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola ‘regola del mondo’? La risposta a questa domanda passa per la consapevolezza che la possibilità di escludere la guerra come prospettiva deriva proprio dalla credibilità e dalla sopravvivenza di quell’ordine liberale che la guerra di Putin ha messo sotto attacco: l’invasione russa dell’Ucraina non è infatti solo una dichiarazione di ostilità mortale nei confronti di quel paese, ma è anche un’esplicita aggressione all’Occidente democratico e ai principi e alle regole su cui si fonda. Ripensare la guerra, e il suo posto nella cultura politica europea contemporanea, dopo l’Ucraina è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti a un disegno spezzato senza nessuna strategia per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali. Perché se c’è una cosa che la fiera resistenza del popolo ucraino ci ha insegnato è che non bisogna arrendersi mai, che la difesa della propria libertà ha un costo ma è il presupposto per perseguire ogni sogno, ogni speranza, ogni scopo, che le cose per cui vale la pena vivere sono le stesse per cui vale la pena morire.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2022
9 novembre 2022
224 p., Brossura
9788830119116

Valutazioni e recensioni

4,1/5
Recensioni: 4/5
(10)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(7)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(2)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Meslier
Recensioni: 5/5
Il vecchio imperialismo autoritario della Russia

Sarebbe vergognoso schierarsi dalla parte di un impero come quello guidato da Putin, che non ha niente a che fare con emancipazione dei popoli e progresso, usa anche una chiesa ortodossa sottomessa al potere politico e si oppone ai diritti LGBTQ+. Quello vigente in Russia è un sistema oligarchico, con enormi diseguaglianze, aree coloniali asiatiche prevalentemente povere, repressione del dissenso, magistratura non indipendente utilizzata per levare di torno gli oppositori, definiti estremisti da una neolingua che invece non considera tali ultranazionalisti ed imperialisti sanguinari. In Russia la stampa non può più criticare il regime e l'aggressione contro l'Ucraina. L'economia è meno importante che nei paesi occidentali, nel senso che il benessere dei cittadini è secondario, mentre conta la potenza militare con cui sottomettere stati vicini. Federazione Russa e Cina sono vecchi imperi, con popolazione non giovane, in cui il nazionalismo russo ed Han alimenta la volontà di dominare con la forza in alcune regioni, schiacciando gli ucraini e prima poi gli abitanti di Taiwan che vogliono restare uomini liberi e non vogliono diventare servi del Partito Comunista. La politica che domina in Cina è quella del monopolio del potere detenuto dal Partito Comunista, che domina la società con sistemi di controllo digitali pervasivi, polizia e carri armati se necessari per reprimere l'opposizione. Nelle democrazie liberali esiste la politica ovviamente, ma è pluralista, con ideologie e programmi che si confrontano liberamente , mentre in Cina domina un solo partito e la sua ideologia rielaborata dal capo di turno, in passato Mao ora Xi Jinping.

Leggi di più Leggi di meno
Ales
Recensioni: 5/5

Libro modesto e retorico, roba tipica da propaganda di guerra. L' autore afferma che la guerra e la morte sono necessarie e prezzi ampiamente pagabili per il mantenimento del potere dell' ordine liberale. Perché, al di là di tanti sermoni retorici su democrazia, diritto internazionale, etc l' autore afferma esplicitamente proprio questo: l' ordine liberale, che è il dominio dell' economia nel governo della società e il sistema di potere vigente in Occidente è messo in pericolo dal modello di Paesi (Russia e Cina) che affermano invece il primato della politica. L' autore dimentica di dire che la popolazione del mondo occidentale è solo un settimo di quella mondiale e questa quota è destinata a scendere ancora stante i trend demografici. Dimentica di dire che quando si fece il primo G7 negli anni '70 il mondo occidentale esprimeva l' 80% del PIL mondiale, mentre oggi non arriva alla metà. Parsi ripropone con altre parole le brutali e vergognose affermazioni del commissario europeo Borrel: l' Europa è un giardino e fuori (il resto del mondo non occidentale) è la giungla. Dove possa portare una visione del genere è chiaro. Anziché negoziare per un mondo nuovo e multipolare Parsi propone la difesa feroce del vecchio, in maniera non diversa da come le classi aristocratiche dei Paesi dell' ancien regime cercarono di sopprimere con la violenza i moti di liberazione nell' Europa dell'Ottocento. La sua scusa è la difesa della democrazia, dell' ordine liberale, in concreto un' aristocrazia anagraficamente vecchia violentemente attaccata alla roba e che cerca un' impossibile difesa.

Leggi di più Leggi di meno
Diogene
Recensioni: 5/5
La libertà di un popolo si difende anche con armi adeguate

Un saggio eccellente per capire la guerra in corso. Una potenza autoritaria come la Russia di Putin, che mischia stalinismo, zarismo e fascismo del secolo scorso per fondare l'imperialismo aggressivo e unilaterale è molto diversa da una superpotenza liberale come gli USA, che nella difesa della libertà ha trovato la propria ragione d'essere ideologica e la ragione per interventi internazionali. In passato l'imperativo di arginare l'espansione comunista sovietica portava a scelte discutibili, ma con la fine dell'URSS è diventato più chiaro che l'Occidente a guida USA difende diritti umani ed autodeterminazione dei popoli, che si manifesta con la democrazia e certo non con le dittature ed i sistemi a partito unico. Nel caso dell'Ucraina, che dalla rivolta popolare filo-UE di Maidan aveva scelto di entrare nella UE come la Polonia, sia pure in tempi da definire, dovrebbero essere soprattutto le potenze dell'UE a difendere il futuro membro dell'Unione. Per troppo tempo gli stati dell'Europa occidentale continentale hanno pensato di potersi impegnare poco per avere una forza militare che bilanciasse quella della Russia, perchè tanto ci pensavano gli USA. Recentemente gli USA non vogliono correre troppi rischi per difendere uno stato geograficamente lontano, mentre la Russia sanguinaria di Putin minaccia l'uso di armi nucleari tattiche. Piegarsi di fronte alle pretese illegittime di Putin ed alle sue minacce criminali, farebbe capire alla Russia che può fare ciò che vuole in Europa dell'Est. Le potenze della UE, che sommate hanno PIL molto più grande di quello della Federazione Russa, devono organizzarsi per avere un peso militare proporzionale ed essere in grado di difendere paesi amici dalle aggressioni russe, mettendo in campo anche il deterrente nucleare. Putin non ha il diritto di ridisegnare confini con la forza prendendo a pretesto minoranze linguistiche, pretesto di cui anche Hitler si era avvalso.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,1/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(7)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(2)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Conosci l'autore

Vittorio Emanuele Parsi

1961, Torino

Vittorio Emanuele Parsi è un politologo, saggista e accademico italiano. Tra le esperienze professionali: professore ordinario di Relazioni Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano e presso l'Università di Lugano, facoltà di Economia; direttore dell’Alta scuola di Economia e Relazioni internazionali (Aseri); editorialista de “Il Sole 24 ore” e “Avvenire”.Ha insegnato e tenuto conferenze, seminari e lezioni in numerose università in Italia e all’estero, tra cui: Princeton University (Princeton, N.J.), Georgetown University (Washington, D.C.), Cornell University (Ithaca, N.Y.), Catholic University of America (Washington, D.C.), St. Anthony College (University of Oxford), Université de Saint Joseph...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore