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L'introduzione di G. Spini offre un esauriente bilancio degli studi sul principato mediceo pubblicati in questi ultimi anni; studi indirizzati soprattutto a chiarire il funzionamento dell'apparato statale nelle sue diverse articolazioni.
Anche questo volume intende portare un contributo alla conoscenza della complessa macchina statale del principato nella sua conduzione al centro e alla periferia dello stato medesimo.
L'opera inizia con un breve saggio di Elena Taddei sull'Auditorato della Giurisdizione negli anni di governo di Cosimo de' Medici. In esso si esaminano le diverse competenze di questo ufficio e in particolare si cerca di chiarire gli intricati rapporti fra Stato e Chiesa per l'assegnazione dei benefici ecclesiastici e le competenze dei tribunali della chiesa operanti dentro e fuori il dominio.
A questo fa seguito uno studio sulle Magistrature e classe dirigente a Pisa nel '500 a cura di Concetta Calvani, Monica Falaschi e Liana Matteoli, dove è possibile comprendere in quale misura la macchina statale fiorentina operasse e in parte condizionasse la vita politica e economica delle maggiori città dello stato. L'apparato burocratico dello stato era talmente complesso e articolato da fare sentire il suo peso anche in zone e luoghi estremamente lontani dalla capitale, perfino in castelli di confine come Casola in Lunigiana sulla cui Vita, economia e rapporti col potere centrale... Carla Sodini ha pubblicato in questa sede un breve studio.
Il desiderio di Cosimo, e anche dei successori, di fare del proprio dominio uno stato burocraticamente efficiente e autonomo, lo indussero a compiere tentativi per sfruttare le risorse naturali del territorio. Importanti furono quelli nel settore minerario nei quali egli profuse mezzi e iniziative seguendone personalmente gli sviluppi. A questo proposito Magda Fabretti e Anna Guidarelli hanno condotto una serie di Ricerche sulle iniziative dei Medici nel campo minerario da Cosimo I a Ferdinando I. Le autrici si sono interessate, oltre che delle miniere d'argento del Capitanato di Pietrasanta e della Maremma, anche delle cave di marmo della Versilia, delle miniere di rame della Val di Cecina, nonché delle allumiere di Campiglia Marittima, Castelnuovo, Biserno e Massa Marittima interessandosi anche delle condizioni economiche e sociali dei lavoratori del settore.
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