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Inutile. Non trovo altre parole per descrivere questo libro presentato come un thriller ma che si rivela solo un miscuglio di notizie e invenzioni. Trovo totalmente inutili e sinceramente ridicoli in alcuni passaggi i due personaggi.
L'unico interesse per questo libro è che è ispirato alla tragedia di Ustica (quella del volo del DC9 Itavia - in sigla I-TIGI - che, il 27 giugno 1980, è precipitato nei cieli di Ustica con i suoi ottantuno passeggeri e membri dell'equipaggio, tragedia sulla quale ancora non è stata fatta piena luce e soprattutto giustizia per i familiari delle sue vittime. E' mal scritto e forse peggio tradotto, sciatto ed insignificante. Non c'è una vera e propria trama, ma soprattutto manca il crescendo di tensione che dovrebbe caratterizzare ogni buon thriller. Come potrebbe essere, visto che è lo stesso autore ad anticiparci gli eventi? Comunque la trama è esile, manca il pathos, i personaggi sono definiti in modo grezzo. E' stato veramente faticoso arrivare sino alla fine: l'unica motivazione, ripeto, è stata quella di capire quale tesi l'autore intendesse sviluppare circa i retroscena politici e militari della tragedia di Ustica, tuttora coperti dall'intelligence e dalle necessità esecrabile del "segreto di stato". Per chi volesse vedere una bella ricostruzione "drammatica" della stessa tragedia, non si può perdere l'ottimo lavoro teatrale di Paolini (I-TIGI Canto per Ustica) che, qualche tempo addietro, Einaudi ha licenziato in videocassetta corredato da un libro di testi e testimonianze, ma c'è anche - per chi non lo sapesse - un bel romanzo pure ispirato allo stesso evento firmato con uno pseudonimo da Loriano Macchiavelli, il creatore di Sarti Antonio.
Forse è uno dei peggiori trhiller che ho letto, forse perchè non mi ha tenuto in tensione nemmeno un pò. Mi associo ai commenti precedenti e mi chiedo come è possibile che un editore come la Mondadori traduca libri così mal scritti...
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