Il prigioniero del cielo

Conclusione della trilogia, forse non all'altezza degli altri tre libri ma rimane la grande scrittura di Zafon. Mi ha colpito davvero molto il lessico ricercatissimo. La soria nel complesso mi è piaciuta tanto!

Il libro non mi ha completamento soddisfatto; l'intrecciarsi di due trame sembra non voler portare da nessuna parte. Nota di merito per l'ironia che caratterizza tutti i personaggi. Stona o quantomeno appare banale che ogni donna presentata nel libro e con un ruolo attivo nella storia sia semplicemente "bella" e nulla più, questa caratterizzazione è evidente soprattutto con Beatriz

Sicuramente minore de l'ombra del vento e il gioco dell'angelo. La storia ha meno pathos e meno colpi di scena, tuttavia la lettura rimane scorrevole grazie ai personaggi principali ben caratterizzati e grazie a una parte centrale che ricorda vagamente i toni cupi del gioco dell'angelo, anche se fermìn è un personaggio più estroverso e meno tormentato di David Martin ed è chiaro che essendo incentrato il libro su di lui non si sarebbe potuto avere un risultato di quel livello. Zafon comunque si conferma scrittore valido in forma e in sostanza, sperando che il prossimo libro non deluda il lettore e ci regali quella magia ed inquietudine che ci avevano regalato i primi due libri.