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Anno edizione: 2017
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Armando Matteo, La Prima Generazione Incredula, Il difficile rapporto tra i giovani e la fede, Rubettino, II edizione, 2017. (Considerazioni dopo una prima lettura) Abbiamo di fronte un testo articolato e documentato, un testo di teo-sociologia (Roberto Beretta) con una prefazione, ben due premesse (una per ciascuna edizione), un epilogo, un’appendice, una repilca alle critiche e una nota bibliografica. La prima generazione incredula è la storia di “non fede” dei giovani di oggi, sempre più distanti dall’avere “fede” soprattutto fede religiosa, … e un mondo di adulti invidioso e blasfemo gerontocrazia (Pietro Charmet) lontano comunque dalla Chiesa quale “stazione di servizio” dello Spirito” (Pietro Cavallaro), un mondo che vive l’opacizzazione della verità del cristianesimo e non ha più antenne per Dio (Walter Kasper). I giovani di oggi sono circondati da mille tentazioni e soprattutto da mille idoli, non sono contro Dio, sono senza Dio (scrive più volte l’autore nel testo)…ma nello stesso tempo hanno tanti idoli (“tanti dei” aggiungo io): il cellulare dell’ultima generazione, la moto, la macchina, i vestiti firmati… I genitori di oggi, si preoccupano di dare a figli tutti i beni materiali possibili ed immaginabili, ma, spesso non danno loro DIO, non trasmettono la fede! All’interno della famiglia e della società non c’è più posto per un Dio che a suo Figlio ha dato la morte e un tipo di morte, la morte in croce, già scandalo 2020 anni fa, questo Dio biblico non attira più questa generazione che l’autore definisce sin dal titolo generazione incredula. In fondo questi giovani però come fanno ad avere qualcosa che non gli è stato trasmesso? In una società dove il lavoro, il divertimento e il “tutto e il subito” hanno preso il posto di Dio… come incontrano Dio?
Uno studio che illustra bene la situazione dell'universo giovanile nel rapporto con la fede
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