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Descrizione


Aprile 1969. In una Milano percorsa dalle agitazioni studentesche e dalle prime avvisaglie dell'autunno caldo viene ritrovato il corpo senza vita di un anziano cittadino svizzero. Le prime indagini rivelano che voleva pubblicare un libro di memorie e teneva la foto di una recinzione oltre i monti del lago Maggiore tra Italia e Svizzera, una rete alta e difesa da uomini armati: prima di incontrare l'editore qualcuno l'ha accoltellato. Tre uomini vengono fermati dai carabinieri e chiusi a San Vittore, poco prima che nel carcere scoppi una violenta rivolta.
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Dettagli

Net
2006
192 p.
9788851523237

Valutazioni e recensioni

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BARBARA
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Ambientato nell'incendiario '68/69, inizia con il misterioso omicidio di uno svizzero sulla soglia della casa editrice che doveva pubblicarne le memorie, ad opera, si presume, di 3 misteriosi vecchietti, prontamente ingabbiati, su cui convergono tutte le prove ma che si guardano bene dall'aprire bocca sul movente. L'ispettore Binda viene quindi mandato in missione segreta nell'ottocentesca fortezza di San Vitur fingendosi detenuto,per carpire quelle notizie che non escono mai da lì e che potrebbero far sbrogliare la matassa in cui si sono invischiati piani alti di finanza, politica e magistratura. Dettagliata e realistica la vita quotidiana a San Vittore, anche perché Valpreda ci passò 3 anni per la strage di Piazza Fontana prima di essere assolto in un numero spropositato di processi per insufficienza di prove. Complessa,all'inizio, la storia dello svizzero,della quale fin dopo la metà del libro non ci ho capito nulla. Poco efficace il racconto della rivolta carceraria di San Vitur dell'aprile 69,una guerra che esplode proprio quando il Binda dovrebbe uscire per il fallimento della sua missione. Interessanti i rapporti tra i detenuti, in un'epoca in cui il ladruncolo d'appartamento, il killer seriale e gli studenti che sventolano bandiere davanti alle università, si trovano tutti insieme accumunati dalla detenzione. Dalla metà in poi Irrompe la bellissima e poetica figura di Metim-Metim, il matto del villaggio, con la paura in fondo al cuore e disperso nei boschi di Domodossola, dove si sposta l'ambientazione, che racconterà la storia dello svizzero e dei suoi assassini, svelando chi sono i maimorti; molto bella questa seconda parte, romanzata su un fatto storico vero ma a me ignoto. Mi sarei aspettata di più dalla prima parte,vista la scelta di ambientazione ed epoca; un po' di quella "luce" anarchica e ribelle, di quel clima di sospensione che precede lo scoppio di una bomba ad orologeria, che manca del tutto nel libro

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Piero Colaprico

1957, Putignano

Piero Colaprico scrive da anni di malavita per la Repubblica ed è un autore di gialli longseller. Laureato in giurisprudenza, vive a Milano. Oltre alla serie con il maresciallo Pietro Binda (i primi tre libri scritti con Pietro Valpreda), ha pubblicato Trilogia della città di M., La quinta stagione, La donna del campione. Tra i suoi ultimi libri Mala storie. Il giallo e il nero della vita metropolitana (Il Saggiatore 2010), Le cene eleganti (Feltrinelli 2011), Le indagini del maresciallo Binda (2013, insieme a Pietro Valpreda), Il fantasma del ponte di ferro (Rizzoli, 2018). Nel 2024 esce per Baldini + Castoldi Sequestro alla milanese, un noir che dipinge una Milano nera, livida (come quella di Giorgio Scerbanenco), piena del «fango più fango dei fanghi»,...

Pietro Valpreda

1933, Milano

Figura di spicco dell'anarchismo milanese, è stato incarcerato, processato e infine scagionato per la strage di Piazza Fontana del dicembre 1969.Insieme a Piero Colaprico ha scritto "Le indagini del maresciallo Binda" (Feltrinelli, 2013).

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