Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 65 liste dei desideri
Primo Levi di fronte e di profilo
Disponibilità immediata
36,10 €
-5% 38,00 €
36,10 € 38,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
36,10 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
38,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
38,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
38,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
36,10 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
38,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
38,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
38,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Primo Levi di fronte e di profilo - Marco Belpoliti - copertina
Chiudi
Primo Levi di fronte e di profilo

Descrizione



Un libro per entrare nei molteplici mondi di Primo Levi, per capire l'opera di uno degli autori decisivi del XX secolo.

Questo libro è il frutto di un lavoro ventennale svolto dal curatore delle Opere di Primo Levi presso Einaudi e dei suoi libri postumi. Questo è un libro-universo, e l'universo è quello di Primo Levi: la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. Questo è un libro-mosaico in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie di ogni libro, l'autore si muove in profondità nei contenuti, nell'immaginario, nei temi, costruendo brevi sotto paragrafi che è possibile leggere singolarmente, come divagazioni, oppure come parte di un discorso unitario. Per esempio nel capitolo dedicato a "Se questo è un uomo", opera a cui viene dato il più ampio spazio, si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, di altri scrittori come Kafka e Perec, Amery e Salamov... Temi più complessi come l'ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di dieci fotografie di grande impatto, e di materiale epistolare ritrovato di recente dall'autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

4
2015
27 agosto 2015
Libro universitario
736 p., Rilegato
9788860884459

Valutazioni e recensioni

4,5/5
Recensioni: 5/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

maurizio .mau. codogno
Recensioni: 4/5

Questo è il lavoro definitivo sull'opera di Primo Levi. Belpoliti ha raccolto tutto il materiale che aveva scritto negli anni - e infatti si trovano tante ripetizioni, come l'autore stesso ha segnalato nella prefazione - aggiungendone ancora molto altro per ottenere un trattato filologico sulla costruzione dei libri di Levi. Tra le righe si può ricavarne anche una biografia, ma non è questo il punto principale del libro. Belpoliti ha probabilmente ragione: non è un'opera da leggersi dalla prima all'ultima pagina come ho fatto io, ma da prendere a pezzi e soprattutto da tenere come testo di riferimento. Dal testo emerge un Levi più sfaccettato di quanto possa apparire dai suoi libri: il giudizio che dà di sé stesso ("un ibrido, un centauro") è davvero corretto.

Leggi di più Leggi di meno
Marco Caprio
Recensioni: 5/5

Un ponderoso e bellissimo saggio, che prende in esame, con grande profondità, l'opera vasta e complessa di Primo Levi. Dal rigore filologico con cui sono esaminate le diverse versioni ed edizioni, all'attenta analisi del linguaggio, dalla verifica storica all'esegesi dei passi più criptici, nulla sfugge all'attenzione dell'autore, Marco Belpoliti, studioso che si sta dedicando da più di vent'anni alla produzione letteraria leviana. Un lavoro che mette soprattutto in risalto il Primo Levi scrittore e intellettuale a tutto tondo, dimensione non ancora ben conosciuta presso quel grande pubblico che si limita a considerare un'identità esclusivamente memorialistica.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(1)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Oltre a spiegare perché e come la scrittura di questo libro si sia fatta strada nel corso del tempo, Marco Belpoliti, nelle Istruzioni per l'uso al suo monumentale Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda, 2015), dà carta bianca al lettore perché possa in totale libertà muoversi tra le varie parti di cui il saggio si compone ("la lettura discontinua è quella consigliata"), peraltro segnalate da caratteri e corpi differenti. Un "libro-Beaubourg" che esibisce tutti i materiali in possesso dello studioso e li mette a disposizione attraverso un argomentare rizomatico e non di rado ridondante. Ecco che, per esempio, a scorciare un efficace ritratto dello scrittore basterebbero da sole le paginette di commento alle dieci fotografie che lo ritraggono in diversi fasi della sua vita, chiosate da Belpoliti con il consueto acume; così come non meno fruttuosa potrebbe riuscire la lettura, non necessariamente in sequenza, di taluni cruciali lemmi rubricati, in una sezione a parte, in fondo a ciascun capitolo (lager, fantascienza, ibrido, scienza, chimica, lavoro, dolore, centauro, zona grigia, Torino, suicidio). Personalmente, non ho saputo resistere ad addentrarmi nell'universo leviano partendo da un dato: l'inossidabile predilezione dello scrittore per le "forme brevi", per la misura (economica) del narrare. Nel ripercorrere la storia testuale delle singole opere, Belpoliti insiste molto su questo aspetto: i racconti sono sempre presenti sin dal tempo dell'esordio testimoniale con Se questo è un uomo (1947). Le prime narrazioni che poi confluiranno in Storie naturali (1966) addirittura risalgono a prima della deportazione, a confermare una vocazione antica. Non stupisce perciò come Levi abbia pensato alla "forma-libro", da un certo punto in poi, come a un fascio di frammenti narrativi da tenere insieme, al massimo attraverso una cornice. Così sarà con le raccolte successive di Vizio di forma (1971) e Lilìt (1981). Così anche con i ventuno racconti de Il sistema periodico (1975), libro fondamentale in cui i moventi della sua ispirazione trovano un'equilibrata ricomposizione: d'impronta sì autobiografica, ma con dentro "tanti punti di fuga". Come a dire che l'input autobiografico non è mai fine a se stesso, ma giova a sperimentare, sul campo, la tensione conoscitiva connessa all'operazione del memorare e del raccontare. E che dire de La chiave a stella (1978)? Ancora una volta storie singole all'interno di una cornice, con il protagonista, il montatore di gru e tralicci Faussone, a incarnare l'ideale leviano dell'homo faber, profilando un'etica del lavoro che, in accordo con la scienza, non può che contemplare anche l'errore. Belpoliti, riconnettendo l'ispirazione fantastica del torinese alla tradizione della Scapigliatura e del realismo magico, parla per le sue narrazioni più in generale di "novelle", oltre che per la tendenza a perseguire la raccolta, a concepire cornici, per quell'impronta quasi pedagogica e rispondente al suo personale bisogno di ordine (da condividere con il lettore). L'allusione o il rimando esplicito all'esperienza concentrazionaria, tanto nelle storie fantabiologiche quanto nei retabli de Il sistema periodico, rimane sempre pressante, mettendo in campo tutto quanto è preceduto, tutto quanto è venuto dopo il più mostruoso "vizio di forma" che abbia messo a soqquadro l'universo morale della nostra civiltà. Come a dire che in Primo Levi il testimone e lo scrittore coesistono, epperò senza mai sovrapporsi. Siamo al tratto più riconoscibile e insieme discusso della sua fisionomia intellettuale, la sua natura centaurina di sopravvissuto e letterato, di chimico e scrittore, diviso tra forma mentis e pratica scientifica da una parte e necessità di mettere per iscritto le sue storie dall'altra: "Io sono un anfibio (…), un centauro (….). Io sono diviso in due metà". Elemento di polarità che, come ha ricordato Belpoliti facendo eco alle indagini di Mengaldo sulla lingua e lo stile dell'autore, s'insinua anche nel suo dettato, fino a divenire il sintomo linguistico di quella che lo stesso Levi ebbe a definire in un'intervista la sua "spaccatura paranoica". Ibridazione che si estrinseca nel caratteristico e originale "pastiche plurimo" della sua prosa: quel "doppio movimento" (e ancora Mengaldo a suggerirlo), mix di classicismo e innovazione linguistica legata al suo primo mestiere. Va poi detto che Belpoliti insiste molto sullo stretto rapporto di Primo Levi con Italo Calvino: due autori imprescindibili non solo nell'autobiografia intellettuale dello studioso, ma soprattutto perché esponenti di una trascurata e invece importantissima linea di forza del campo letterario del secondo Novecento italiano, quella di una letteratura pensata come "filosofia naturale" (su scala cosmica per il ligure, ancora rivolta entro una "prospettiva umanistica" per Levi). Le storie fantabiologiche del primo e quelle cosmicomiche del secondo, spiazzano per quel rinunciare alla finzione tradizionale in favore di una inventio a trazione fortemente parodica (dimensione parodica che, almeno sulla carta, è il terreno sul quale i due tentano di addomesticare tic, nevrosi e paranoie). Levi scrittore dalla spiccata sensibilità sonora, Calvino autore visuale per antonomasia, prigionieri della loro coazione a ricomporre sulla pagina, a stilare referti, a ridisegnare mappe, sono parimenti impegnati in un'agonistica esigenza di dare ordine e forma al caos; e questo slancio rivela la loro autentica vocazione di moralisti.   Domenico Calcaterra

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Marco Belpoliti

1954, Reggio Emilia

Saggista, scrittore e docente di Sociologia della Letteratura presso il dipartimento di Scienze della Formazione e della Comunicazione dell’Università di Bergamo. I suoi interessi di ricerca sono orientati verso la letteratura italiana contemporanea; ha curato l’edizione delle opere e un volume di interviste di Primo Levi (Opere, 1997; Primo Levi. Interviste e conversazioni 1963-1987, Einaudi 1997); ha pubblicato un saggio su Italo Calvino (L’occhio di Calvino, 1996), dedicato al rapporto tra arte e letteratura in Calvino, e uno studio sulla vicenda degli scrittori italiani negli anni Settanta (Settanta, 2001). Cura Riga (Marcos y Marcos), una rivista di arte, letteratura, scienza e filosofia, dove ha pubblicato volumi monografici dedicati a Alberto Giacometti, Italo...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi