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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2017
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Ho scoperto per caso questa unica opera letteraria (in forma di romanzo; poi ci sono i racconti, le poesie, ecc.) di Vieri Tosatti. Notevolissimo, per la scrittura fluida, che non affatica il lettore né lo costringe a decifrare locuzioni virtuosistiche. Anche le vicende non sono quelle tipiche di un romanzo sentimentale contemporaneo, bensì quelle di un' antica leggenda, ricollocata a fine '800 in un contesto affaristico. Non è forse nuovissima l'idea di far fuggire il Principe dal suo libro, ma è originale quel che ne segue, con il poveretto totalmente "spiazzato" e conteso tra giornalisti, politici e intrallazzatori, ed in privato fra due bambini che fanno l' impossibile pur di fargli ammettere di essere il Principe Azzurro e la loro "moderna" istitutrice armata di psicoanalisi... Tante le situazioni collaterali, al punto che la lettura ne uscirebbe appesantita se tutto non fosse raccontato con levità invidiabile (leggo nelle note che l'autore è stato prima di tutto un grande musicista, e che ha scritto la quasi totalità dei libretti delle proprie opere. Ecco da dove deve essergli venuta la totale padronanza della lingua, impensabile altrimenti in uno scrittore al suo primo romanzo!). Verso la "stretta" finale c'è il ritrovamento di un fantomatico Castello, che sembra (ma non è) quello della leggenda, e dopo della stessa Principessa che però rifugge da qualsiasi confronto e finisce per ritirarsi in un ambiguo Luna Park, interpretando se stessa nel ruolo di Bella Addormentata. E' forse questa un' invettiva dell' autore contro il mondo contemporaneo, assurdo, cinico e invivibile? Oppure è la Principessa (ovvero, e per il suo bene, il saturnino ideatore del Parco) che si rende conto di essere reale solamente a metà, e quindi il solo posto possibile per lei è un luogo fittizio? L'autore non ci da indicazioni, ed anzi nella Premessa dichiara di non averne nessuna da proporre, né di voler mandare "messaggi" di qualsiasi tipo. Tutto molto intrigante. Daniela
Cominciando a leggere il "Principe Azzurro" di Tosatti credevo si trattasse dell'ennesima variazione di qualche moderna storia sentimental/erotica basata sul fatale incontro di una fanciulla con un uomo ricco, misterioso e affascinante. Tutt'altro: il Principe è proprio quello di Perrault, che, ansioso di vivere, dopo una discussione con la Fata cattiva si getta nel mondo contemporaneo (per l'esattezza di fine '800, ma già abbondantemente inquinato da politica e malaffare). Ne seguono vicende a volte spassosissime e a volte curiose, fra intrallazzatori che brigano per rovinare una ferrovia, bambini che farebbero le carte false pur di accertare che l'ospite è proprio il Principe Azzurro, un'istitutrice che invece vorrebbe curarlo con la psicoanalisi, un imprenditore che si ritiene la reincarnazione del pirata John Silver, ecc.ecc. Poi, una virata verso l'enigmatico, con la ritrovata Principessa che rifiuta ogni contatto e finisce per interpretare se stessa (dormendo!) in un ambiguo Luna Park. Insomma, a parte la buona concatenazione degli eventi e il gradevole stile, questo libro è cosa del tutto diversa da quanto mi aspettassi, e mi è assai piaciuto. Ancor più interessante apprendere dalle note che l'autore non era uno scrittore di professione bensì un musicista, che negli ultimi 20 anni di vita ha abbandonato la musica per incompatibilità con gli ambienti ufficiali e si è dedicato alla letteratura. Oltre a questo breve romanzo la sua produzione comprende due volumetti di racconti assurdi, fantastici o paradossali, uno di considerazioni e polemiche varie ed una raccolta di 50 poesie scritte in tedesco con traduzione italiana a fronte. Penso di fare cosa utile per i lettori segnalando che queste opere non sono mai state rieditate finora, e alle prime ricerche sembravano introvabili. Ho invece scoperto che sono tutte reperibili su e-Bay. Io nel frattempo passerò a Wikipedia per cercare di sapere qualcosa sul Tosatti musicista.
Debbo dire di aver trovato molto interessante questo volumetto, che si distacca nettamente dal "filone del Principe Azzurro", cioè da una tematica sentimentale allocata in epoca contemporanea. Fa invece un salto indietro di oltre un secolo per farvi comparire un personaggio ancora anteriore, cioè proprio "quel" principe della celebre favola. Desideroso di sperimentare la Vita questi abbandona il suo libro, nonostante gli avvertimenti dell'ottima "Fata Cattiva" lo avessero edotto che nel mondo "moderno" avrebbe trovato solo disinganni, corruzione, slealtà e disonore, in totale contrasto con tutti gli ideali e i concetti nei quali era stato allevato. Il candore del Principe è pari solo alla sua curiosità, e così il nostro azzecca file di gaffes ed equivoci anche molto spassosi, senza tuttavia perdere nulla della sua integrità, e alla fine fa la scelta giusta, ponendosi al servizio di un deputato incredibilmente onesto, che lo introduce in società, ma più che altro per spiare le mene di tre tamarri che cercano di sabotare una ferrovia per riacquistarla risanata a spese pubbliche... Sul fronte del "privato" invece la cosa più notevole è di certo il ritrovamento della Bella Addormentata; la quale però non vuol saperne nulla né di lui né a quanto pare di null'altro, e si riduce infine a fare la comparsa - dormendo! - in un assai strano Luna Park gestito da un imprenditore che pensa di essere la reincarnazione di un pirata inglese... Soluzioni non ce ne sono, ed è lo stesso autore ad avvertirci che non intende fornirne, e tanto meno inviare "messaggi" di qualsiasi genere... Tutto molto interessante dunque, e la scoperta che Vieri Tosatti prima di improvvisarsi scrittore è stato soprattutto un musicista, famoso negli anni '50-'70 in Italia e all'estero, ha raddoppiato il mio apprezzamento per questa piccola opera, comunque in sé pregevole.
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