Un noir filosofico dove il kintsukuroi, l’arte giapponese di riparare con l’oro ciò che è rotto, diventa metafora universale: le ferite dell’anima possono trasformarsi in cicatrici preziose. Ma non per tutti la rinascita significa guarigione: “A me basterebbe che smettano di sanguinare,” confessa uno dei protagonisti. Un misterioso conte lascia dietro di sé un messaggio folgorante e una platea sconvolta: è l’apice di una vendetta che attraversa confini e destini. Dall’Italia alla Svizzera, fino ai deserti di Zirania, si intrecciano le vite di Eros, ricercatore tradito; Dalila, moglie alla ricerca del marito scomparso; Francis, psicoterapeuta custode di segreti indicibili; e tanti altri, travolti in una spirale di corruzione e verità negate. Un romanzo potente che ricorda come non siamo definiti dalla caduta, ma dal coraggio con cui scegliamo di rialzarci.)
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