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Putin. Ora parla lui
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Le pagine che rivelano la vera visione del mondo di Putin. Fino a Trump incluso
Hubert Seipel è uno dei pochissimi giornalisti occidentali ad avere costantemente accesso al leader russo da più di sette anni. Lo ha intervistato e incontrato a Mosca, a San Pietroburgo, a Soci e nel corso di svariati viaggi di Stato, conquistando la sua fiducia.
«Non ho mai letto libri su di me. So già tutto» - Vladimir Putin
Non passa giorno senza che venga additato da una parte consistente dell'opinione pubblica occidentale come uomo ombra delle ultime elezioni americane, manipolatore di sondaggi, artefice di inconfessabili ingerenze e ideatore di mire espansionistiche. A giudicare dal risalto che molta stampa e televisioni occidentali gli tributano, Putin non è mai stato così potente. E temuto. A lui tutti guardano con apprensione in attesa delle prossime mosse. Considerato sin dalla sua elezione alla presidenza russa nel 1999 come l'incarnazione del male, è un personaggio scomodo e imprescindibile sullo scacchiere mondiale, mai come ora ago della bilancia di delicati equilibri. Tanto amato in patria, dove ha un consenso superiore all'ottanta per cento, quanto odiato fuori, anche se qualche mente lucida, come Henry Kissinger, osserva che "la sua demonizzazione non è una strategia, ma un alibi per nascondere la mancanza di strategia". Ma chi è davvero Vladimir Putin? Qual è la sua visione del mondo, quali ragioni lo animano? Hubert Seipel è uno dei pochissimi giornalisti occidentali ad avere costantemente accesso al leader russo da più di sette anni. Lo ha intervistato e incontrato a Mosca, a San Pietroburgo, a Soci e nel corso di svariati viaggi di Stato, conquistando la sua fiducia. Ha parlato con i suoi più stretti collaboratori. Il risultato è un ritratto da vicino del nuovo zar, colto nell'esercizio del potere, soprattutto in occasione di alcuni dei momenti più tesi degli ultimi tempi, dalla rivoluzione ucraina all'intervento in Siria, e un'analisi approfondita del suo operato, che arriva fino alle radici dell'inconciliabilità tra Russia e Occidente. Una fotografia imparziale e attendibile dell'uomo che sembra avere in mano le redini del mondo.
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In commercio dal:
4 aprile 2017
Pagine:
336 p., Rilegato
EAN:
9788856659221
Indice
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I buoni e il regno del male
I. I soliti sospetti
II. Storia e azione
III. Nuove regole o nessuna regola
IV. Dovere e avere: un bilancio provvisorio
V. Desiderio e realtà
VI. Il prezzo del potere: stato e Chiesa
VII. God's own country alla russa. Sulle tracce della propria storia
VIII. Spie o agenti della società civile?
XIX. La morale come arma politica
X. La lettera di Berzovskij. Saluti dal passato
XI. Il Cremlino: la roulette russa
XII. Il fallimento come opportunità
XIII. L'arrivo al Cremlino
XIV. L'allargamento della zona di guerra
XV. Potere e mass media
XVI. Le ombre del passato
XVII. Giro di prova
XVIII. Soci e soft power
XIX. Frustrazione e libertà
XX. Patto e fiducia
XXI. Guerra e pace
La pace fredda
Tavola cronologica
Bibliografia
I buoni e il regno del male
I. I soliti sospetti
II. Storia e azione
III. Nuove regole o nessuna regola
IV. Dovere e avere: un bilancio provvisorio
V. Desiderio e realtà
VI. Il prezzo del potere: stato e Chiesa
VII. God's own country alla russa. Sulle tracce della propria storia
VIII. Spie o agenti della società civile?
XIX. La morale come arma politica
X. La lettera di Berzovskij. Saluti dal passato
XI. Il Cremlino: la roulette russa
XII. Il fallimento come opportunità
XIII. L'arrivo al Cremlino
XIV. L'allargamento della zona di guerra
XV. Potere e mass media
XVI. Le ombre del passato
XVII. Giro di prova
XVIII. Soci e soft power
XIX. Frustrazione e libertà
XX. Patto e fiducia
XXI. Guerra e pace
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quorthon993
20 settembre 2018
Libro realista sulla natura di Putin e quella dell'uomo russo : «Devo essere come mi vuole il mio popolo» fu la secca risposta di Putin durante una delle nostre prime interviste, quando gli chiesi che ruolo avessero per lui i valori occidentali. [...] «Un diktat universale e il tentativo di imporre agli altri i propri modelli e valori che non possono che sortire l'effetto opposto» [...] «Conoscete senz'altro il vecchio detto :"Ciò che é lecito a Giove non é lecito al bove". Noi non condividiamo questa visione. Forse può andar bene per un bue, ma un orso non può adeguarsi. Per noi l'orso é il re della taiga: non può nemmeno lasciare il suo regno a qualcun altro». (pp. 36, 44, 45)
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n.d.
21 marzo 2018
Una lettura chiarificatrice per un uomo la cui importante figura storica si sta vieppiù mostrando essere l'unica chance possibile in mezzo a questo teatrino di pagliacci svenduti alle lobbi di potere, quanto meno l'unica in grado di far da ponte tra noi e l'orientame e la sola all'altezza del suo importante compito. \n\nInvece che ascoltare il coro delle voci del padrone, ripetitori inattendibili di fatti a loro stessi riportati dalle varie agenzie di propaganda, le quali costruiscono su misura fakes news da trasmettere sui principali network di informazione occidentali, bisognerebbe cominciare ad ascoltare davvero con orecchie pulite, col cuore, con una mente aperta e serena ciò che ha da dire questo piccolo grande uomo, ultimo difensore delle democrazie occidentali a beneficio delle stesse popolazioni occidentali e del suo paese, il quale protegge da sempre contro le barbarie delle speculazione ciniche del capitale dei mercati finanziari, dei poteri forti, delle ingiustizie sociali e dagli stessi ignari occidentali che ormai prendono i fiaschi di questi pifferai magici dell'economia globale per fischi ... e promesse vane. \n\nSaluto
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