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Questa graphic novel, con i suoi colori e il suo linguaggio asciutto, riesce a trasmettere le esperienze di vita di persone comuni che nel secolo scorso sono state sottoposte ad un vero e proprio calvario. Consiglio la lettura di questo libro perché attraverso le sue storie si comprende l'origine della forza, della determinazione e della dignità di questo straordinario popolo.
L'arte di Igort si sposa con un racconto che affonda nella storia di un passato recente che forse può aprire a riflessioni anche a ciò che accade intorno a noi e così vicino a noi nel nostro presente.
Una graphic novel che con disegni duri ed essenziali, quasi del tutto giocati su tonalità scure, nere e marroni, racconta, in presa diretta, gli anni sovietici dell’Ucraina. Sono le voci dei protagonisti, intervistati nel 2009 dall’autore, a far scorrere sotto i nostri occhi la storia di un paese, che, insieme a tutti i paesi che un tempo sono appartenuti all’URSS, devono fare i conti con il loro passato. Oggi, come ben sappiamo, in misura ancor più dolorosa, visto la guerra che si sta svolgendo sotto i nostri occhi occidentali, che spesso non hanno del tutto le categorie per comprendere cosa ci sia in gioco. L’indicazione di Stalin di annientare le spinte indipendentiste dell’Ucraina, un paese composto da piccoli e medi proprietari, riottosi alla collettivizzazione forzata e alla rinuncia alla proprietà privata voluta dall’URSS, porterà ad una carestia e ad una immensa strage di quel popolo, passato da 5.600.000 milioni nel 1928 a 149.00 nel 1934. Strage riconosciuta come crimine dell’umanità ancora oggi da pochissimi paesi, tra i quali il nostro. Una lettura per comprendere, adatta per la scelta editoriale ai più giovani ma non solo per giovani lettori.
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