Quartetto op.83 - Quintetto con pianoforte op.84

Pagine malinconiche e profondamente ispirate, testimonianza di un intenso momento creativo, quando, nell'estate 1918, il compositore trascorse una lunga convalescenza nella quiete della sua casa di campagna, lontano dai rumori della Prima Guerra Mondiale: un addio alla giovinezza, forse al mondo, moderato dalla serenità di quel soggiorno. Fortemente influenzato da Brahms, per alcuni riflessi crepuscolari, e anche dal miglior Fauré, per la compattezza armonica, Elgar ha intessuto in queste opere un discorso musicale che apre il percorso a una dimensione mistica ultraterrena, giustapponendo immagini sonore nebulose e nostalgiche, turbinii d'angoscia e melodie di grande bellezza finemente cesellate. Gli interpreti di questo cd dimostrano di aver ben compreso queste partizioni, persino in quelle ombre e sfumature che non sono esplicitamente svelate dall'autore, e ci lasciano delle esecuzioni poeticamente raffinate e vibranti di emozione: un messaggio profondo che inizia con una sensazione di malessere ma che si chiude in radiosa speranza. Esecuzioni di riferimento, da completare con l'ascolto della contemporanea Sonata per violino e pianoforte n.82.