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Dalla Prefazione
Il contenuto del libro nasce dal desiderio di affrontare un tema poco esplorato dalla letteratura specializzata ed in genere poco approfondito anche nei corsi universitari di Specializzazione in Psichiatria, Psicologia Clinica e Psicoterapia. Proprio la scarsità di riferimenti all'onorario, citato solitamente all'interno delle normative del setting in psicoanalisi, ci ha condotto ad approfondire questo tema.
Il nostro studio mira a comprendere le dinamiche psicologiche consce e inconsce che accompagnano l'atto concreto, di per sé semplice, del corrispondere una somma di denaro per una prestazione professionale ricevuta ed i significati di questo scambio all'interno della relazione tra paziente e psicoterapeuta.
Le prestazioni che richiedono un pagamento rappresentano un rituale consolidato da millenni nella nostra società; acquisire un bene ed usufruire di qualsiasi servizio comporta, in genere, una spesa in termini di denaro.
Nel setting psicoterapeutico, tuttavia, il trasferimento di denaro dall'utente al consulente (dal consumatore al provider) può significare qualcosa di più di un'equa ricompensa per i servizi forniti, esso si trasforma in una variabile importante nella relazione psicoterapeutica, un gesto che acquista un valore simbolico specifico che non può essere ignorato.
Dalla nostra esperienza clinica si evidenze come il denaro, lungi dall'essere un fattore neutrale, possa rappresentare all'interno del setting psicoanalitico un veicolo ricco di messaggi inconsci densi di significati. Nella relazione di transfert ciò può essere vissuto con sentimenti di ambivalenza molto arcaici, ricchi di componenti aggressive e svalutanti l'immagine dello psicoanalista e di ciò che rappresenta all'interno della relazione; allo stesso tempo altri vissuti carichi di sentimenti riparativi, e di gratitudine, sono finalizzati a riparare inconsciamente danni inferti allo psicoterapeuta.
L'assenza dell'onorario, d'altra parte, vedremo che può determinare una situazione in cui il paziente sperimenta vissuti auto-colpevolizzanti nei confronti dello psicoanalista…
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