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Racconti di Odessa
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Racconti di Odessa - Isaak Babel' - copertina
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Racconti di Odessa

Descrizione


La città di Odessa, sulle rive del Mar Nero, all'inizio del XX secolo era un importantissimo centro commerciale e un eccezionale crogiuolo in cui si incrociavano genti e culture dalle provenienze più diverse: russi, greci, armeni, ebrei, italiani e francesi. E il quartiere più straordinario di questa città straordinaria era sicuramente la Moldavjanka, il ghetto ebraico abitato da una pittoresca galleria di ostesse, carrettieri, mercanti più o meno onesti, su cui regnava feroce Benja Krik, il "Re" di Odessa. Contrabbando, estorsioni, violenze e tenerezza, feste nuziali e funerali: un affresco carico di affetto e di rimpianto della vita (e della malavita) della città nella stagione a cavallo tra il tramonto dell'Impero degli zar e la nascita della dittatura sovietica che Babel' tratteggia con prodigioso talento di affabulatore.
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Dettagli

2012
Tascabile
20 giugno 2012
133 p., Brossura
9788817054935

Valutazioni e recensioni

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Andrea Muratore
Recensioni: 5/5

Cristiano Cant! Finalmente sotto lo stesso tetto! Stavolta senza infamie, senza infamie... come il capitano Achab e un certo Starbuck, ricordi? Mi pare di averlo sognato. Altre volte fummo sotto lo stesso tetto. Mai come questa, dove a sorvegliarci è l'occhio appassionato di uno scrittore straordinario, volto alla perfezione e amante di tutte le cose piccole, perché sono le sole a poter essere rese grandi. Non fosti tu a dirmi che dall'alto si può solo scendere? Così, le città di Odessa, sotto la penna di Babel', diventano grandi cattedrali. Ti saluto, amico mio.

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FranB
Recensioni: 4/5

La scrittura di Babel' è potenta, vivace e colorita come i suoi personaggi. La Moldavanka prende vita in ogni passo dello scrittore,bucando la pagina.

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Immersi in una tradizione ferrea, cocciuta, spesso ferocissima, ma avvolta in un suo particolarissimo senso della giustizia, del bene, di espiazioni immediate, ecco una straordinaria corte di racconti nella quale l'ebraismo prorompe in tutte le sue ortodossie. Un universo di personaggi come in bilico fra obbedienze estreme e morali tutte proprie attraversa i vicoli delle pagine disegnando un mosaico di nuvole e sangue, di generosi banchetti e tremende vendette; commercianti, bagarini, mediatori, portuali, tutti uniti fra loro dalla forza di una comunita', dalle strettoie di parentele inscindibili, da storie dove una morale arcaica e terribile fissa un legame al palo di doveri senza discussione e dove la giustizia e' una sola:"Quella giustizia tra virgolette e senza virgolette". Una scrittura che sa subito alzarsi a poesia, immagini e metafore stupende che aprono il cuore in un tenero sorriso: "Il cielo era rosso come una data rossa sul calendario". Oppure:"Sul naso ha gli occhiali, nell'animo l'Autunno". O ancora: "La fodera del borsellino gonfio e' piena di lacrime". Le vicende di Frojim il guercio o del "Re" Benja Grid si stagliano nelle righe come un suono di gesta da mandare a memoria, un solco di ricordi da imprimere a fuoco nella coscienza, traccia profonda di quel mondo radicatissimo dove anche certo male e' pedagogia assoluta. Un mare che deposita stralci di tempo umano e religioso incantato, come sospeso, vivo tuttora e tramandato in abitudini che non conoscono ne' cadute ne' rivali. Perche' e' vero che: "Un pensare semplice e' un pensare senza astuzie". Ma solo perche' l'astuzia e' antica quanto l'uomo. Libro indispensabile, lastra purissima di una cultura eternamente favolosa.

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Isaak Babel'

1894, Odessa

Scrittore sovietico. Di origine ebrea, nei suoi primi racconti costruì una vera e propria epopea ebraica grazie a una prosa fortemente espressiva e al tempo stesso laconica che, attraverso l’iperbole, rende l’atmosfera favolosa del variegato mondo ebraico-odessita, dove campeggiano personaggi granitici e possenti, evocati talvolta in un gesto che li riassume mirabilmente (Racconti di Odessa, 1931; Storia della mia colombaia, 1926). Il motivo autobiografico che percorre tutta la sua opera è tuttavia filtrato: l’ebraismo si fonde con l’infanzia, le tragedie al centro dei racconti sono universali, non più legate al luogo, al tempo, all’appartenenza etnica (anche se vi vengono descritti i pogrom). La compresenza di due culture (quella russo-sovietica...

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