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Racconti - Antonio Tabucchi - copertina
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Descrizione


Questo volume, che raccoglie i racconti di Tabucchi del decennio 1981-1991 (Il gioco del rovescio, Piccoli equivoci senza importanza, L'Angelo nero) oltre ai racconti sparsi Il gatto dello Cheshire e Vagabondaggio, è arricchito da due racconti inediti di recentissima scrittura sul tema del trascorrere del tempo (I morti a tavola e Il penoso caso del signor Silva da Silva e Silva) che costituiscono l'anticipazione di una nuova raccolta ancora in fieri. Nella narrativa tabucchiana di quegli anni il rebus, l'equivoco, il rovescio e il mistero, come ha scritto Flavia Brizio-Skov tendono a sovvertire l'idea di un universo razionale, dove nulla è sicuro e dove risulta evidente l'impossibilità di arrivare a un'unica verità.
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Dettagli

2005
416 p., Brossura
9788807530159

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Anna Maria
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La raccolta di tre volumi di racconti del decennio 1981-1991 comprende: Il gioco del rovescio (I edizione, il Saggiatore 1981, II edizione accresciuta Feltrinelli 1988, UE 1991), Piccoli equivoci senza importanza (Feltrinelli 1985, UE 1988), L’angelo nero (Feltrinelli 1991, UE 1993). Chiude la raccolta il racconto I morti a tavola pubblicato in “Micromega” nel 2002. Nel decennio 1981-1991 il racconto e il romanzo breve rappresentarono la misura favorita di Antonio Tabucchi. Nella narrativa tabucchiana di quegli anni “il rebus, l’equivoco, il rovescio e il mistero tendono a sovvertire l’idea di un universo razionale. Di conseguenza, se tutta la realtà è fallibile, non esistono assoluti, quindi l’universo non ha ordine” (F. Brizio-Skov, Antonio Tabucchi. Navigazioni in un arcipelago narrativo, Pellegrini editore, 2002). Nella prefazione a Il gioco del rovescio l’autore afferma che il libro è nato dalla scoperta che “una certa cosa che era ‘così’, era invece anche in un altro modo”. È un libro “dettato dalla meraviglia. Ma dire dalla paura, forse, sarebbe più esatto”. È un libro di grande suggestione, soprattutto per il mistero e spesso per l’inaccessibilità di qualunque soluzione. Il “rovescio” è appunto la possibilità di soluzioni multiple, poiché la realtà è sorprendente e inafferrabile. I racconti di Piccoli equivoci senza importanza sembrano, a una prima lettura, avventure esistenziali, ritratti di viaggiatori ironici e disperati. Però l’apparente sintonia tra il reale e il narrato diventa all’improvviso turbamento e sconcerto: “I barocchi amavano gli equivoci”, scrive Tabucchi nella prefazione, “Calderon e altri con lui elevarono l’equivoco a metafora del mondo. [...] Anch’io parlo di equivoci, ma non credo di amarli; sono piuttosto portato a reperirli”.

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Antonio Tabucchi

1943, Pisa

Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in tutto il mondo. «Tabucchi ci ha raccontato – come lui nessuno – quando il mondo accelera o decelera, quando il mondo si stanca.» Alberto RolloDurante gli anni dell'università viaggia per tutta Europa sulle tracce degli autori conosciuti attraverso la biblioteca dello zio materno. In uno di questi viaggi, a Parigi, trova su una bancarella, firmato con il nome di Álvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, il poema "Tabacaria", nella traduzione francese di Pierre Hourcade. Da allora Pessoa sarà per più...

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