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Uno dei testi in prosa di Cvetaeva tra i più belli.
Un racconto dolce, riflessivo, tra pagine che permeano di realtà e immaginazione, sogno.
Consigliato? Si se amate la Poesia e non è il primo approccio con la Cvetaeva. Sono pagine alate in cui prosa e poesia sono intrecciate in uno stile unico e raffinato. La protagonista non è Sonecka, ma Marina che ricorda di lei, la sua prima e vera amica, in un periodo preciso della sua vita, a Mosca, negli anni della Rivoluzione d'ottobre. Il tono è tenero, dolce, nostalgico, femminile. Ritroviamo tutta l'essenza di Marina. Lei che odiava le frasi fatte, i cliché, la lingua frettolosa, sciatta, adotta una prosa elevata, evocativa, originalissima. È una narrazione complicata, a singhiozzi..parla al cuore, più che alla mente del lettore..un po' ricorda, un po' inventa, un po' descrive con minuzia le sensazioni sue e degli attori in campo. Nitida ma ostica..tanti trattini di interpunzione, dialoghi diretti,, punti esclamativi, lettere..non sempre si riesce a starle dietro. Io ho vissuto questa lettura come un canto, un inno alla Bellezza e all'Amore assoluto, (non per forza saffico) tra le due donne, quello 'che move il sole e l'altre stelle'. Marina, all'epoca, era già sposata e con due bimbe (una morirà per la fame) e viveva in un piccolo, freddo, disordinato, appartamento nel cuore di Mosca, in piena indigenza. Coesistono, nella narrazione, l'amara esistenza quotidiana e la sublime vita dello spirito. Altri personaggi citati sono poeti e attori con cui la poetessa collaborava..tra cui la stessa Sonecka. Per descriverla i diminutivi si sprecano (brunettina, piccolo orecchio, manine, barchetta ecc)..attrice di teatro e di se stessa. La C. aveva solo qualche anno in più, ma il senso di protezione e di maternità, che quell'Infanta le suscitava era molto accentuato. La definisce bijoux, piccolo riccio scontroso e singolare..pezzo raro e unico..amato da bimbi e anziani, ma non dagli adulti. Le augura di poter essere amata da qualcuno grande come un poeta, anche se sembra più riferirsi a se stessa, che ad un uomo. Marina ama Sonecka o l'amore che Sonecka ha per lei?
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