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Avevo adocchiato questo libro già da tempo e sono rimasta piacevolmente sorpresa dal coinvolgimento che è riuscito a suscitare in me, tant'é che non riuscivo a staccarmene anche se magari ero arrivata alla fine del capitolo. La scelta di narrare la vicenda da un punto di vista esterno alla relazione tra Munch e la sua musa è stata molto più che azzeccata, perché narrare in prima persona i ragionamenti sconclusionati di Tullik avrebbe appesantito il testo e gli avrebbe conferito quel senso di inverosimile che deriva dal non immedesimarsi appieno nella follia d'amore che viene descritta. Rimanendo all'esterno, invece, si assiste con Johanne alla lenta ma inesorabile discesa nell'abisso esistenziale di Tullik, che già dalle prime pagine del romanzo sembra destinata alla perdizione e a essere travolta fatalmente dalle sue passioni.
Ho trovato questo romanzo affascinante! È la storia di Johanne, una giovane ragazza norvegese che, un'estate di fine '800, fa amicizia con il pittore Edvard Munch. Rimane subito affascinata dai suoi dipinti e a volte si reca da lui per poter dipingere a sua volta, senza essere disturbata. Sua madre, però, è contraria e le trova un lavoro come domestica nel palazzo degli Ihlen, una ricca famiglia. Qui Johanne instaura subito una forte amicizia con Tullik, la filgia minore degli Ihlen, che si innamora perdutamente di Munch. Johanne si ritrova ad essere testimone di quella pericolosa passione tra Edvard e la giovane Tullik, ma al contempo vedrà svilupparsi sotto i suoi occhi alcuni dei più famosi dipinti di Munch. Insomma, questo romanzo è consigliato a tutti, ma soprattutto a chi ama l'arte. Non vi deluderà.
Ispirato alla vita del pittore norvegese Edvard Munch, questo è un romanzo che parla attraverso i colori e la natura. L'arte è la vera protagonista di queste pagine, un'arte tormentata che sfociò nel celebre "Urlo" dell'artista. La presunta storia d'amore tra Munch e Tullik, la sua modella dai capelli rossi e selvaggi, è raccontata attraverso la voce narrante di Johanne, la ragazza delle fragole dipinta da Hans Heyerdahl, in una catarsi di colori e sensazioni che mettono in risalto il genio dell'artista. Il genio, appunto, che non può amare un altro essere umano perché deve essere lasciato libero di creare; un tema affascinante che ho sentito in modo particolare. Una lettura che mi ha portato a scoprire opere Munchiane che non conoscevo e a fare ricerche sull'artista; un libro che oggi mi fa sentire più ricca. Scritto in modo chiaro e leggero, La ragazza delle fragole è un ottimo esempio di come si possa narrare di pittura e unire così due arti, le parole e i colori. L'ambientazione spettacolare tra i fiordi norvegesi parla da sola. Lo consiglio in particolare a tutti quei lettori che amano l'arte.
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