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Chi ha rapito Kiere Templeton? Un viaggio oscuro, con elementi psicologici e una trama che tiene incollati dalla prima all'ultima pagina.
«E sarete davvero grati per aver incontrato questo scrittore e questo libro...» – Donato Carrisi
«Javier Castillo è senza dubbio il nuovo fenomeno della letteratura europea» – Joël Dicker
«Javier Castillo è una rivelazione» – La verdad
Grace gli tese una videocassetta. Lui non aveva ancora capito, ma poi si accorse dell’etichetta bianca del titolo su cui qualcuno aveva semplicemente scritto il numero uno con un pennarello. Sotto, in lettere maiuscole, c’era la parola più dolorosa e piena di speranze che quei genitori avrebbero potuto leggere: KIERA.
1998, New York, parata del Giorno del Ringraziamento: Kiera Templeton, tre anni, sparisce. Succede tutto in un attimo: il padre perde la presa calda e leggera della mano di sua figlia e improvvisamente non la vede più, inghiottita dalla folla che si spintona. Inutile chiamarla, chiedere aiuto e disperarsi. Dopo lunghe ricerche, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli.
2003, cinque anni dopo, il giorno del compleanno di Kiera: i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c'è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci. Dopo pochissimo lo schermo torna a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. Davanti al video c'è anche Miren Triggs, che all'epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei che conduce un'indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che lascia i lettori senza fiato. Un thriller perfetto che ribalta le regole del genere.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
...ma senza esagerare! In alcuni punti la scrittura sembra molto scolastica e poco avvincente. La storia è carina...
ottimo thriller in cui la vita e la scomparsa di alcune bambine ha uno sfondo psicologico.finale sorprendente
Interessante l'ambientazione nel mondo del giornalismo con i social agli albori. Altrettanto validi gli spunti sui confini della deontologia professionale e i rischi del sensazionalismo; sulla genitorialità per l’uomo e per la donna; sulla ferita emotiva di chi perde un figlio. La forza di questo thriller è rappresentata dal ritmo. Infatti la narrazione a zig zag, determinata dalla frammentazione continua dell’asse temporale, non dà al lettore un attimo di tregua.
Recensioni
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