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LE RAGAZZACCE di Susanna Moore. Più che leggere un libro ho avuto l'impressione di visitare una mostra fotografica. La descrizione ambientale, dei personaggi, dei caratteri e delle azioni mi sono sembrati come esposti, appesi alle pareti di un'esposizione. Il racconto scorre. E' tutto molto ben definito. Non si perde tempo ad immaginare per dover rimettere in ordine un filo conduttore. Di questo racconto non si perde nulla e soprattutto non lascia ricordi confusi. Un libro che non può essere scambiato con altri. Grazie. E soprattutto grazie per i capitoli 'corti'. rosello.biondi@intesasanpaolo.com - 14-01-2011
la mia opinione è che quello di spiazzare il lettore davanti alla frammentarietà della narrazione sia il preciso intento della scrittrice. la storia è vissuta da molteplici punti di vista per coglierne gli aspetti soggettivi. si vuole descrivere una realtà difficile da penetreare come quella del carcere, a volte impossibile, come quella di una mente malata e l'idea è resa molto bene. sempre di contorno una realtà problematica, piena di droga, abusi e disagio sociale. i personaggi sono descritti molto bene, considerando che la scrittura in prima persona VUOLE far emergere solo alcuni particolari aspetti (descrivendo noi stessi non siamo mai obbiettivi e totali). la trama non è molto complicata per via dell'importanza data ai pensieri e ai drammi interiori dei personaggi. l'unico appunto è che se la moore avesse sperimentato realmente le situazioni descritte le pagine sarebbero più "calde", pensonali, emotive.
il passaggio di testimone che fa l'io narrante come in una staffetta inizialmente mi ha spiazzato poi l'ho trovato avvincente.la trama non e' incalzante ma l'ambientazione realistica è interessante.una buona lettura consiglio
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