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I ragazzi della via Pál
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I ragazzi della via Pál - Ferenc Molnár - copertina
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ragazzi della via Pál

Descrizione


"I ragazzi della via Pál" è la storia dolce-amara della lotta fra due gruppi di ragazzi per la conquista di uno spazio libero per i giochi, cui la speculazione edilizia mette fine. Il mondo dei ragazzi è contrapposto a quello dei grandi, ma sono i ragazzi a costruirsi regole e leggi autonome, un codice etico alternativo. I giovani eroi di via Pál giocano alla guerra, riuscendo a farle perdere quel carattere di violenza e di drammaticità proprio del mondo adulto. Il testo è introdotto da Paolo Crepet ed Emanuele Trevi.
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Dettagli

2003
Tascabile
XXVII-166 p.
9788806164874

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Piero Canale
Recensioni: 5/5
Bellissimo!

Ho letto questa storia all'età di dieci anni. Era uno dei miei primi libri. Non riuscivo a capire in che periodo fosse ambientato il racconto e nemmeno quale fosse la città teatro della storia. Tuttavia, ricordo perfettamente quei compagni di giuoco. Giovanni Boka era il leader che stimavo, l'amico che desideravo nella solitudine estiva di quegli anni in cui tutto era scoperta e voglia di conoscere. Forse in me c'era qualcosa del piccolo Ernesto Nemecsek, fragile e poco coraggioso. Non era necessario immaginare i luoghi di quelle appassionanti battaglie e di quelle pericolosissime missioni: quei posti li conoscevo bene, li vedevo, li frequentavo nei pomeriggi votati a qualche fantasioso passatempo con dei crudeli amici, che erano, sì cattivi e crudeli come la squadra delle famigerate Camicie Rosse, ma non così ingegnosi e geniali. Ricordo perfettamente che la mia scuola elementare - un edificio degli anni trenta, tanto imponente quanto freddo - era identica a quella del racconto. Lo stucco delle finestre non l'ho mai masticato e non immagino nemmeno che sapore abbia, però posso dire di comprendere quanto fosse duro custodire un segreto e sopportare le ingiurie a costo di difenderlo. Qualche piccolo segreto era lo stucco che custodivamo in pochi nelle stradine sterrate. Poi vi era il campo di battaglia. Io lo conoscevo a menadito. Certo, più che tirare le bombe di sabbia ai nemici, lo usavamo per i gavettoni o per giocare le interminabili partite di pallone. Non avevo un laghetto, dove tirare i sassi. Avevamo però i limoni da mangiare o tirare. Anch'io avevo paura dei fratelli Pásztor, figure inquietanti e inique, dotati di forza sovraumana. Non ho mai sopportato i tipi come Desiderio Geréb, invidiosi e doppiogiochisti, sempre pronti ad annotare tutto nel libro nero e pianger ostentando un pentimento. Molnár forse era sincero quando scriveva del pentimento di Geréb, ma io rimango diffidente.

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P.G.
Recensioni: 5/5

"Boka teneva lo sguardo fisso davanti a sé, serio e triste e, per la prima volta nella sua vita pura di ragazzo, gli si affacciò alla mente una vaga idea di ciò che è la vita, che ci spinge tutti a lottare, a volte con gran serenità e a volta con grande tristezza". Credo, dopo la lettura di questo libro, che non si possa e soprattutto non si debba più distinguere la letteratura dei ragazzi da quella degli adulti. Il confine, infatti, è troppo sottile, e, anche se non lo ammetteremo mai, serve solo ai noi "grandi" questa distinzione. Per nasconderci, per non pensare e far finta di esserci dimenticati di come e perché valga la pena vivere.Quante cose hanno da insegnarci "I RAGAZZI DELLA VIA PAL"!!!

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sergio
Recensioni: 5/5

avevo letto questo bellissimo e toccante libro da ragazzino: mi aveva toccato e commosso moltissimo, tanto che in visita a budapest ero andato a cercare la via pàl (esiste ancora, a pest, una traversa di quella che era la grande nèpkòstarsasàg utza, i puristi mi scuseranno gli accenti sbagliati). lo ho riletto da poco, ho più di 60 anni, e l'ho trovato miracolosamente attuale, tenero, commovente e duro come allora. una lettura senza età che vorrei fosse fatta da tutte le nuove (e vecchie) generazioni. la fine dei sogni di boka è la fine dei nostri.

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Conosci l'autore

Ferenc Molnár

1878, Budapest

Ferenc Molnár è stato uno scrittore ungherese. Di origine israelita, esercitò il giornalismo e ottenne vasta notorietà con le sue commedie. All’inizio della seconda guerra mondiale si trasferì negli Stati Uniti. Il suo libro più noto è il romanzo I ragazzi della via Paal (1907), storia dolce-amara della lotta fra due gruppi di ragazzi per la conquista di uno spazio libero per i giochi. Tra le numerose opere teatrali, ricordiamo soprattutto la commedia Il diavolo (1907), il poema scenico Liliom (1909), sulle vicende terrene e ultraterrene di un candido e violento imbonitore di un parco di divertimenti, e Giochi al castello (1925), «metarappresentazione» di uno spettacolo di attori. Nel teatro di M. elementi realistici si...

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