C'è in Italia una generazione di militanti politici che nei primi anni Settanta entrò nella FGCI perché c'era Berliguer. Quella dei ragazzi di Berliguer era una generazione che aveva visto i fratelli maggiori - quelli del '68 - occupare le università, sfilare in corteo per le città, costituire gruppi dove si citavano le massime di Mao e si sventolavano striscioni con l'immagine del Che. Questo libro, scritto da uno di quei "figiciotti", è ora arricchito da un capitolo conclusivo sulla "seconda" questione morale nell'era berlusconiana con il contributo, nella ricerca delle fonti e negli allegati, di Umberto Gentiloni Silveri.)
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