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Anno edizione: 2014
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Un grande affresco che descrive l'India amorevolmente, in tutti i suoi aspetti: dalla musica all'agricoltura, dalla matematica alla devozione per i santoni, dall'alta politica di Nehru all'ingiustizia dei villaggi (e no: Kabir non è solo un sognatore). Un libro da cui non sono riuscita a separarmi, volendo ancora, e ancora, conversare fra me con i suoi personaggi, e che adesso si trova, con Canetti, Cristina Campo, Camus, nel piccolo scaffale dei libri amati.
Meraviglioso,pieno, ricco, molto molto documentato, Vikram Seth sa di storia, di storia dell'India, di politica, di medicina persino, di tradizioni indiane. Ci ha raccontato dell'India i sapori, i profumi, i colori. E' stato un lavoro stupefacente durato otto anni. Per quanto riguarda la scelta di Lata, l'ho trovata ottima e tra l'altro è stata una LIBERA scelta che lei ha SPIEGATO. non c'entra nulla la cultura indiana. Amit, lei stessa dice era sensibile per sè e insensibile con gli altri, un poeta, vago, distante dalla vera vita, inamorato si, ma di sè. Kabir un emozione inconcludente. Nè con te , nè senza di te, tant'è che Lata stessa davanti a lui piangeva. in fondo Kabir non aveva mai fatto un progetto di vita, nè lavorativo, nè insieme a Lata, erano cosi emozioni al vento. Si era inoltre mostrato geloso e violento. Non si costruisce una vita su un emozione. Vikram Seth anche questo sa: che le donne, se sono sagge, scelgono un uomo che assicuri loro''la continuazione della specie. ''Il calzolaio che veniva dal nulla'' lui si, l'amava davvero, si preoccupava davvero di lei, della sua famiglia, del suo benessere nelle piccole cose, era pronto a chiedere scusa, era generoso, costruttivo, un vero punto di riferimento,lei lo dice dopo aver letto la sua lettera : ormai gli volevo bene, anche sessualmente sarebbe andata bene e con i capelli spettinati sarebbe anche stato bello. Ci vogliamo preoccupare di un paio di scarpe bicolore? di una parola ''meschino'' a cui ha dato eccessivo valore? e perchè non ci preoccupiamo invece del fatto che i musulmani tenevano recluse le loro donne? e ci fissiamo con kabir? Questo anche è interessante: la condizione femminile indiana negli anni 50. Questo grande contrasto: le donne indù all'università, le donne musulmane segregate. Emozionantissima la presa di coscienza di Mahesh Kapoor alla morte della moglie. Grazie Vikram Seth.
faticoso, al limite dell'irritante ... all'inizio . Poi sempre più coinvolgente, giusto nel dosare intreccio, storia, costumi a volte rallentando a volte correndo. Bello il finale che mi sembra rispecchiare la cultura sociale di quell'India, che va rispettata e che non possiamo piegare ai ns sogni romantici (che vita avrebbe avuto Lata con un matrimonio misto per casta e religione? sarebbe stata veramente e durevolmente felice?)
Recensioni
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