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Una ragione per vivere e una per morire (DVD) di Tonino Valerii - DVD
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Una ragione per vivere e una per morire (DVD) di Tonino Valerii - DVD
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Descrizione


Espulso dall'esercito durante la seconda guerra di secessione con l'infamante accusa di essere un traditore, un colonnello nordista, aiutato da un manipolo di uomini fidati, assalta l'imprendibile Fort Holman per vendicarsi del superiore che l'aveva costretto ad andarsene.
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Dettagli

Italia; Spagna
1972
DVD
8010020039166

Informazioni aggiuntive

Medusa Home Entertainment, 2013
Medusa Home Entertainment
118 min
Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
Italiano per non udenti
Wide Screen

Valutazioni e recensioni

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B.B.
Recensioni: 4/5

Nonostante io non sia un appassionato del genere western, ho apprezzato questo film. Mi è piaciuta la sceneggiatura, la regia e la prestazione degli attori; tutti davvero bravi. In particolare ho notato un Bud Spencer molto più maturo dal punto di vista cinematografico, impegnato in dialoghi a volte tutt'altro che facili, dove è richiesta anche una forza espressiva, una mimica ed una gestualità non da poco. Nel complesso la sua performance è molto al di sopra di altri western precedenti: nel 1972 era ormai un attore navigato. Questo di Valerii è un film godibile anche grazie ad un ottimo cast: oltre al mitico Bud, prendono parte al film un bravissimo James Coburn e un grande attore come Telly Savalas, che i miei coetanei ricorderanno nella famosa serie televisiva "Kojak". Purtroppo anche questo film è portavoce della semplicistica e manichea divisione tra buoni (rigorosamente unionisti) e cattivi (ovviamente confederati), ma ha il merito di mostrare come esistessero sfumature di "blu" e di "grigio": basti pensare alle figure del sergente Brent (Reinhard Kolldehoff) e del sergente Spike (Georges Geret).

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Telly Savalas

1924, Garden City, New York

Attore e regista statunitense. Di origini greche, una laurea in psicologia alle spalle, si avvicina al mondo dello spettacolo dopo essere stato ferito durante la seconda guerra mondiale. Giornalista dell'abc, esordisce come attore sul piccolo schermo e successivamente nel cinema alla fine degli anni '50, specializzandosi nella sapiente caratterizzazione di personaggi malvagi e crudeli, spesso sadici o psicopatici. È un tenente di polizia nel crudo Il giardino della violenza (1961) e un carcerato amico di B. Lancaster nel claustrofobico L'uomo di Alcatraz (1962), entrambi di J. Frankenheimer, e si fa notare nella parte del fanatico religioso nel guerresco Quella sporca dozzina (1967) di R. Aldrich. Il grande successo arriva però con il serial televisivo Kojak (1973-78), in cui veste i panni...

James Coburn

1928, Laurel, Nebraska

Attore statunitense. Sceglie di fare l'attore dopo il college e tenta la via della tv, recitando in una serie western che gli vale un'apparizione in L'albero della vendetta (1959) di B. Boetticher e una piccola parte in I magnifici sette (1960) di J. Sturges, dove incarna un personaggio cinico-scettico con evidenti sfumature romantiche, ripreso anni dopo sotto la direzione di S. Leone in Giù la testa (1971), ma già configurato in Sierra Charriba (1965) di S. Peckinpah. Ottiene la sua prima parte di protagonista con Il nostro agente Flint (1966) di D. Mann, rivelando anche una tonalità satirico-umoristica in film come Alle donne piace ladro di B. Girard e Papà, ma che cosa hai fatto in guerra? di B. Edwards, ambedue del 1966. Torna a calarsi in personaggi dal profilo problematico, come in Uno...

Bud Spencer

1929, Napoli

Nome d'arte di Carlo Pedersoli, attore italiano. Campione di nuoto, trascorre alcuni anni in Sud America e – tornato in Italia – si laurea in giurisprudenza, prima di debuttare sul grande schermo come comparsa in Quo vadis? (1951) di M. LeRoy. Scelto dal regista G. Colizzi, abbandona definitivamente lo sport (nel 1952 aveva partecipato alle Olimpiadi di Helsinki come nuotatore e giocatore di pallanuoto), cambia nome nel 1967 e si dedica al cinema, recitando accanto a T. Hill nei western I quattro dell’Ave Maria (1968) e Dio perdona... io no! (1968), entrambi di Colizzi. In Lo chiamavano Trinità... (1970) e Continuavano a chiamarlo Trinità... (1971) di E.B. Clucher, la coppia Hill-Spencer modifica pro­fon­da­men­te il western all’italiana, che si allontana sempre più dal modello americano e...

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