Rainy Season

Dicono che il secondo sia il più difficile... Vero o no, il cantautore americano Marc Cohn sembra superare brillantemente la prova, dando vita a un album complessivamente anche più godibile del suo esordio omonimo, trascinato dal noto singolo "Walking In Memphis". Il suono generale, costruito con cura soprattutto insieme a John Leventhal, è pressoché invariato (del resto se ha funzionato bene, perché cambiare?) e mantiene nella chitarra acustica e nel pianoforte i suoi pilastri costanti attorno ai quali si esprime la scrittura di brani semplici ed efficaci, come "Rest For The Weary" e "From The Station"; senza farci mancare ritmi dal vago sapore folk-country con la title-track e "Paperwalls" e gli ottimi cori dei Blind Boys Of Alabama in "Baby King". Saremmo già appagati se il lavoro si chiudesse con l'intensa "She's Becoming Gold" (Crosby e Nash ai cori), ma Cohn regala un'ultima perla con "The Things We've Handed Down", toccante ballad dedicata al primo figlio. Un disco che può fare compagnia in viaggio come in casa una sera d'autunno: davvero da avere.