Il
Rapporto Isfol 2001 presenta l'evoluzione del sistema formativo italiano e propone in tre sezioni tematiche l'analisi relativa ai principali processi riguardanti il settore della formazione, dell'occupazione, delle politiche del lavoro e della strategia europea per l'occupazione, la formazione e la coesione sociale.
Il 2001 è stato un anno ricco di cambiamenti politici e costituzionali, tuttavia sui temi del mercato del lavoro, delle politiche dell'occupazione e del sistema formativo si registra ancora una certa continuità. Come emerge anche dal
Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia , diffuso di recente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'intenzione è quella di portare avanti le azioni fin qui condotte in materia di regolazione del mercato del lavoro, in un'ottica di valorizzazione delle tipicità dei mercati del lavoro locali nelle diverse regioni del nostro Paese.
Nel corso dell'anno sono stati emanati diversi provvedimenti mirati a definire meglio il sistema italiano di formazione professionale, come già disegnato dalla legge 196 del 1997. Sono stati introdotti i fondi paritetici per la formazione continua, definiti gli standard per l'apprendistato in obbligo formativo, si è proceduto all'accreditamento delle strutture formative e all'introduzione della certificazione e del libretto formativo. Nonostante le difficoltà di coordinare tali innovazioni con il processo di decentramento istituzionale, i risultati positivi non mancano: l'apprendistato e l'istruzione e la formazione tecnica superiore si avviano a diventare una componente importante del sistema formativo; i centri territoriali per l'educazione permanente hanno registrato un notevole incremento di iscrizioni; i dati della partecipazione dei lavoratori alla formazione continua, sebbene rimangano bassi in un confronto internazionale, testimoniano una buona crescita, accompagnata anche da un incremento della formazione individuale.